15 Maggio 2021 - 11:05 . Val Melaina . Cronaca
Val Melaina, un mercato che non c’è. Caudo: “Raggi lo acquisisca, aspettiamo da 20 anni”
Quando, nel 2001, il mercato Val Melaina migrò dall’omonima via cuore del Tufello a via Giovanni Conti, un chilometro più in là, si segnò un’epoca. Da trent’anni, infatti, i banchi degli operatori coloravano una delle zone più popolari del quartiere Montesacro, ma l’arrivo di un parcheggio previsto dal piano urbano del Comune – e l’essere collocato in sede impropria, come molti mercati rionali storici della Capitale – costrinse l’allora IV Circoscrizione a trovare una nuova soluzione. Negli ultimi vent’anni, però, il mercato non ha potuto beneficiare della manutenzione da parte del Campidoglio, perché insiste su un’area di proprietà dell’Inps, all’epoca Inpdap.
“Una situazione mai sbloccata – scrive Giovanni Caudo, presidente del III Municipio – e che a inizio anno sembrava doversi risolvere finalmente, ma così non è stato. Il Comune deve procedere con l’acquisizione al patrimonio pubblico del terreno“. Il lavoro era già stato in gran parte fatto, in particolare dall’ex assessore al Commercio Carlo Cafarotti, privato delle sue deleghe dalla sindaca Raggi il 22 gennaio. “Eravamo giunti a pochi metri dalla meta – si rammarica Caudo – , non si può tornare indietro, nell’oblio, come avvenuto negli ultimi decenni. Si proceda con la stesura della delibera di acquisizione al patrimonio, come già concordato con l’allora assessore Cafarotti, e la si porti in assemblea capitolina per l’approvazione”.
Senza questa delibera e senza l’immissione nel patrimonio comunale dell’area, il mercato Val Melaina “è un mercato che non c’è, perché come Municipio non possiamo spendere un solo euro per la manutenzione, la pulizia e la riqualificazione dell’area come fatto in tutti gli altri mercati del territorio. Migliaia di romani da tutto il quadrante nord ogni giorno vengono qui a fare la spesa, è un patrimonio importantissimo”.
Il 23 gennaio 2020 il Municipio aveva individuato un percorso procedurale insieme a Cafarotti e all’assessora al Patrimonio Valentina Vivarelli “sulle modalità di acquisizione dell’area, che prevedeva la dichiarazione di pubblico interesse da parte nostra, già espressa dal consiglio di piazza Sempione e la scrittura di una delibera da parte di Cafarotti e Vivarelli. Il 28 gennaio era prevista la conclusione, ma da quel giorno ci sono stati solo rinvii. Due lettere di sollecito a febbraio e marzo sono cadute nel vuoto“.
Dal canone riconosciuto dai mercatali senza avere in cambio alcun servizio, ai rifiuti che si accumulano nell’area adiacente al mercato con bonifiche possibili solo in collaborazione con Inps, al contenzioso ormai ventennale tra l’istituto previdenziale e il Campidoglio per un utilizzo del tutto gratuito dell’area, poiché non viene riconosciuto né un canone né pagato l’esproprio: queste sono solo alcune delle problematiche che insistono sul mercato, 82 banchi in totale.
“Un luogo di degrado – denuncia Caudo – , una ferita aperta che in questi anni abbiamo cercato di risolvere lavorando sia nel quotidiano, con la collaborazione dei cittadini che abitano negli edifici prospicienti, con la grande disponibilità mostrata dal presidente del mercato e dagli operatori, sia con le forze dell’ordine che hanno fatto un lavoro encomiabile nel presidiare il territorio e contrastare lo smercio di roba spesso rubata. Ma abbiamo lavorato soprattutto per risolvere strutturalmente la questione con l’acquisizione dell’area al patrimonio comunale che è l’atto necessario e indispensabile all’avvio di un vero progetto di riqualificazione del mercato più importante di Roma Nord”.