27 Novembre 2020 - 10:38 . Val Melaina . Cronaca

Val Melaina, 19 anni fa la tragica esplosione di via Ventotene 32

Lo scenario dopo l'esplosione del 27 novembre 2001 a via Ventotene
Lo scenario dopo l'esplosione del 27 novembre 2001 a via Ventotene

Erano le 9,27 del 27 novembre del 2001, esattamente 19 anni fa, quando una palazzina in via Ventotene 32 viene travolta da un’esplosione, causata da una fuga di gas. Le finestre tremano anche a chilometri di distanza. Muoiono otto persone, quattro erano vigili del fuoco.

Già da giorni prima della tragedia, i residenti avevano segnalato la presenza di un forte odore di gas dalla palazzina. Proprio mentre i pompieri, con i tecnici dell’azienda del gas, stavano lavorando per cercare di individuare una perdita, dopo aver evacuato il palazzo, c’è stata l’esplosione.

Quel che è rimasto dopo è impossibile da dimenticare: le foto raccontano chiaramente uno scenario di guerra.  Solai crollati, vetture ribaltate, finestre rotte, detriti ovunque. E otto vittime: Maria Grosso di 45 anni, parrucchiera, la figlia ventiduenne Fabiana Perrone, studentessa, Elena Proietti di 81 anni e Michela Camillo, venticinquenne studentessa italo-scozzese giunta in Italia da poco per motivi di studio. E quattro  vigili del fuoco: gli uomini della squadra 6A del distaccamento Nomentano Fabio Di Lorenzo, Sirio Corona, Danilo Di Veglio e Alessandro Manuelli, intervenuti sul posto. I feriti, invece, sono decine.

“Una tragedia immane preceduta da varie segnalazioni. Un cordoglio unanime e una ferita aperta per tutto il quartiere che non può rimarginarsi. L’unica cosa che possiamo fare è lavorare perché cose simili non accadano più, ripartendo dal decoro e dalla cura di luoghi e persone” ha detto il presidente del III Municipio Giovanni Caudo, in occasione della commemorazione dell’anniversario della tragedia, insieme al corpo dei Vigili del fuoco

La palazzina al civico 32 e altre cinque vengono evacuate: sono 250 gli sfollati che vengono ospitati nella parrocchia vicina. Una ferita che il nostro territorio, e l’Italia intera, non dimenticheranno mai. Tutte le vittime sono ricordate con un monumento realizzato poco lontano dall’ingresso della stazione della metropolitana B1 Jonio che raffigura un pompiere intento a trarre in salvo un bambino.