di Valerio Valeri

Gianluca Scamacca ha 22 anni, è romano ed è cresciuto tra i portici delle palazzine popolari di piazza Stia, zona Fidene. Nella vita fa il calciatore, ruolo centravanti, di proprietà del Sassuolo ma in prestito fino al 30 giugno al Genoa. Nella stagione che sta per concludersi ha messo a segno 9 gol tra serie A e Coppa Italia, mettendosi in mostra per determinazione, forza fisica e pericolosità.

In un’intervista a Sportweek, inserto della Gazzetta dello Sport, ha raccontato le sue origini da “ragazzo di borgata”: “Crescere a Fidene non è stato facile – ha spiegato il classe ’99 – un giorno non c’era l’acqua, l’altro la luce. Ogni sera tornavo da scuola e mi chiedevo: ‘Mo che ce mangiamo?’. Nel mio quartiere, se non ragioni con la tua testa, diventa difficile non finire in certi giri. Io ringrazio il calcio e la mia famiglia, bastava poco per deragliare“.

A 13 anni ha compiuto il primo grande salto della sua vita: dalle giovanili della Lazio a quelle della Roma. Impensabile a livello di prima squadra, più frequente quando si tratta di ragazzini. A Trigoria segna tanto, si mette in mostra, ma quando non ha ancora 17 anni decide di trasferirsi in Olanda, al Psv Eindhoven. Il ritorno in patria avviene grazie al Sassuolo, dal quale viene mandato in prestito a Cremona, poi ancora nei Paesi Bassi al Pec Zwolle, poi Ascoli e adesso in Liguria dove ha trovato una continuità finora sempre e solo sfiorata, in attesa che un top club decida di puntare su di lui.

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