15 Ottobre 2020 - 15:12 . Montesacro . Personaggi
Elisa Semeghini, ecco chi è la biologa nutrizionista del quartiere
“Da un mese sono a Montesacro, sono una novizia del quartiere”. Ma Elisa Semeghini ormai è come se fosse di casa. Grazie al compagno di vita Francesco Senatore, guida di FederTrek della zona, ormai conosce molto del nostro territorio. “Mi sto orientando ma sicuramente è un quartiere che mi piace – ammette -. C’è meno confusione che in altre zone, è molto più rilassante”.
Modenese, per anni ha vissuto in un gioiello come Carpi, 70 mila anime, quasi un quartiere della Capitale. E a Montesacro ora è pronta a ripartire con la sua attività: “Sono una biologa nutrizionista, ho portato la mia professionalità qui e mi sto ambientando anche dal punto di vista lavorativo. E devo dire che qui le opportunità sono tante. Vedendo da una piccola città, sono rimasta colpita da questo”. E poi la passione per le camminate ha fatto il resto: “Così è più facile scoprire i luoghi del quartiere. E ce ne sono molti di belli”.
Tra i suoi luoghi preferiti il parco delle Sabine: “Abito lì vicino – racconta la Semeghini -. Sembra un parco cittadino e poco attraente, invece è un gioiello, con zone bellissime dove ammirare piccoli falchi e tante piante, che si possono usare anche in medicina. Ci sono davvero così tante varietà che è difficile aspettarsi all’interno di un parco cittadino”.
È da poco a Montesacro ma già si trova a suo agio: “Ci sono tanti luoghi di socializzazione, anche se oggi con il Covid adesso bisogna stare molto attenti. Vedo molto movimento, ci sono tante realtà che si prodigano per il territorio, ovviando anche a mancanze delle istituzioni. E questo è un bene, perché serve alla coesione sociale”.
E proprio ora che l’emergenza Covid-19 sembra di nuovo tornare prepotentemente alla ribalta, il ruolo del nutrizionista è fondamentale: “L’impegno di noi nutrizionisti ora è di essere al fianco dei medici per proporre degli stili di vita più salutari. Dobbiamo proporre degli stili di vita rispettosi del proprio essere. Io poi lavoro con tecniche orientali, come la riflessologia plantare e la meditazione. Il Coronavirus ha purtroppo portato a galla l’importanza di come si vive. Nasce con problemi respiratori ma abbiamo capito che è una malattia infiammatoria, che va a colpire tutti ma soprattutto causa danni a chi ha patologie pregresse. E come nutrizionisti lavoriamo oggi sulle infiammazioni di basso grado, dovuto a una alimentazione scorretta e a stili di vita non idonei. Dobbiamo scegliere il cibo più salutare per noi“.
Adesso, più che mai, si deve tornare a scoprire un cibo ‘diverso’: “L’intestino, come sosteneva Ippocrate, è davvero il centro del nostro benessere. Lì risiede il nostro sistema immunitario e anche un centro del sistema nervoso. E questi dialogano con tutti gli organi. Quindi è importante dedicarsi alla cura del proprio corpo attraverso il cibo”.
E durante il Covid ecco l’idea: “Ho attivato un gruppo in cui proponevamo una ricetta di cucina naturale, per proporre qualcosa di diverso dal pane e dalla pizza, che tanti hanno ripreso a fare durante il lockdown. Il pane fa bene, ma usando gli ingredienti veri e non quelli di produzione industriale. La mia convinzione è che non esista cura attraverso il cibo se non tornando ad una alimentazione più vicina alla natura. E sono convinta che il modo più efficace di lavorare sugli aspetti legati alla nutrizione sia di affrontarlo a somiglianza di uomo: nel corpo, nelle emozioni, nella mente, nell’Anima e che, in pratica, questo significhi praticare la meditazione, curare la propria spiritualità, aumentare la propria consapevolezza, restare il più possibile connessi alla natura, tenere in movimento il proprio corpo”.
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