“Il 10 ottobre scorso l’editoriale del Messaggero a firma del direttore Massimo Martinelli si preoccupava di avvisare i romani che tra i nomi che circolavano per i candidati sindaco il mio era quello meno adatto a rilanciare la Capitale” inizia così il post pubblicato dal presidente del III Municipio Giovanni Caudo, in cui il minisindaco riporta alcuni estratti dell’editoriale pubblicato dal quotidiano di via del Tritone intitolato “La figura che serve per rilanciare la Capitale”.

“Qualche giorno dopo – continua il candidato sindaco alle primarie del Pd – il 14 ottobre, ho scritto al direttore Martinelli una lettera nella quale contestavo punto per punto le sue affermazioni e mi dichiaravo disponibile a un confronto nel merito nei modi e nei tempi che riteneva. Sono passati ormai quasi 50 giorni, ma niente, nessuna risposta e ovviamente nessuna possibilità di replica a una descrizione piena di mezzi fatti e di molte allusioni”.

Da qui le conclusioni: “Resta però un macigno enorme se nella Capitale d’Italia il principale giornale della città decide di non dare spazio e voce alla persona presa di mira. Roma è a un passaggio importante della sua storia e avrebbe bisogno di un momento di confronto all’altezza, i giornali e soprattutto i giornalisti hanno un compito essenziale, delicatissimo, per costruire le condizioni essenziali affinché il dibattito e il confronto democratico si possano dispiegare consentendo ai cittadini di costruirsi un’opinione. Proprio in questi giorni abbiamo visto il ruolo nefasto che i giornali hanno avuto a proposito della vicende delle multe della Panda Rossa durante la Giunta di Ignazio Marino, che infatti ha ricordato in un suo post come a Roma certi giornali non facciano il bene della città”.

LEGGI  il commento di Giovanni Caudo all’inchiesta di Report