27 Gennaio 2022 - 13:28 . Tufello . Scuola
Al liceo Aristofane un ulivo per le vittime dell’Olocausto. Il Municipio: “Il Tufello è storia e solidarietà”
di Marco Barbaliscia
Un ulivo in ricordo delle vittime dell’Olocausto. Il liceo Aristofane di via Monte Resegone 3, al Tufello, si fa promotore di un’iniziativa per onorare la Giornata della Memoria. Il 27 gennaio è infatti il giorno internazionale per commemorare chi non è sopravvissuto alla Shoah.
Una ricorrenza che si celebra il 27 gennaio perché proprio in questo giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il liceo Aristofane porta avanti progetti ed idee per tenere viva la memoria sul tema. Quest’anno, in collaborazione con il III Municipio, si è deciso di piantare un albero.
Liceo Aristofane, un ulivo per le vittime della Shoah
Il cortile del liceo Aristofane s’impreziosisce così di un ulivo, piantato dal Servizio Giardini nella mattinata di giovedì 27 gennaio. Una giornata di commemorazione e ricordo resa possibile dall’impegno di docenti ed alunni dell’istituto che si dedicano al tema della Memoria da diversi anni.
L’iniziativa s’inserisce nel progetto ‘Il Fiore del Partigiano’, nato nel 2017 con lo scopo di riportare alla luce le storie di ragazzi che durante il periodo buio della Seconda Guerra Mondiale hanno scelto con coraggio di combattere per la libertà di tutti mettendo a rischio la propria vita. Il progetto punta alla conoscenza dei luoghi e dei personaggi che si sono resi protagonisti della Resistenza nei quartieri Tufello, Montesacro e Val Melaina.
Raffaella Giustizieri, preside del liceo Aristofane, ha inaugurato la giornata: “Siamo qui per celebrare il Giorno della Memoria. Ricordiamo il fatto avvenuto, ma “memoria” è un concetto più ampio. Viviamo in periodo di pandemia e spesso abbiamo sentito parlare di “memoria del sistema immunitario”: una volta combattuto il virus, negli anticorpi rimane una memoria di un nemico già incontrato”.
Questo concetto – ha proseguito la preside – “per analogia, può essere ripreso in prestito dalla storia. Il senso di questi momenti si ha se tratteniamo in noi il significato di quello che è stato e non permettiamo che accada mai più. Oggi è un momento di aggregazione sulla Memoria: in virologia si usa il termine “immunità di gregge”. Noi siamo tanti, immunizziamoci!”.
La partecipazione del Municipio all’evento
L’evento ha visto la partecipazione anche del III Municipio. Al liceo Aristofane hanno presenziato Paolo Marchionne (presidente III Municipio), Paola Ilari (assessora alla Scuola) e le consigliere Nastassja Habdank e Francesca Farchi. A prendere per prima parola è stata l’assessora Ilari: “Il Tufello è un bell’esempio, un quartiere dove si fa cultura e che ne vede nel progetto ‘Il Fiore del Partigiano’ un prezioso esempio. La memoria è fondamentale per respingere qualsiasi forma di razzismo, odio e discriminazione. Il Tufello è comunità solidale”.
Il Municipio è qui – ha sottolineato Ilari – “anche perché in questi giorni le parole della signora De Mita hanno ferito questa comunità. Sono frasi che rinviamo al mittente: il Tufello è storia e solidarietà. Qualche giorno fa abbiamo insignito la parrocchia del SS. Redentore del ‘Civico Giusto’, oggi parliamo di giovani valorosi che hanno combattuto per la Resistenza. Il Tufello è memoria, pace, solidarietà e cittadinanza attiva”.
Pensieri e parole condivise anche da Paolo Marchionne, che ha aggiunto: “I nostri quartieri sono cresciuti in poco tempo, ma certi valori sono insiti in loro da tempo immemore. La Grande Storia ha avuto anche qui i suoi protagonisti: dentro di essa c’è la nostra storia. La scuola è un luogo importantissimo per incentivare la memoria: sapere è difendersi. Questo istituto è l’esperienza di vita più importante perché, oltre agli insegnamenti dei libri, ci fa incontrare tra diversi”.
Poi chiude: “Nessuno di noi è uguale all’altro e qui capiamo come gestire le differenze e tenerle insieme. Si coltiva la convivenza e un’applicazione quotidiana della conoscenza. Solo così possiamo costruire armi di difesa per far si che quello che è successo non torni mai più”.