21 Gennaio 2022 - 15:37 . Montesacro . Cultura
22 gennaio 1984, Catherine Skerl viene ritrovata morta
Sono passati 38 anni da quando Catherine Skerl, 17 anni, studentessa al liceo artistico e figlia del regista svizzero naturalizzato italiano Peter, è stata ritrovata morta. Era il 22 gennaio 1984. “Ketty”, come la chiamavano amici e parenti, viveva in via Isidoro del Lungo, zona Talenti, era una ragazza che faceva girare la testa a tutti e si impegnava in politica e nel sociale, da iscritta della Federazione Giovani Comunisti Italiani. Il pomeriggio del 21 gennaio 1984 è a una festa a pochi passi da casa, cammina tra largo Bacone e via Cartesio, sono le 18.30 ed è l’ultima volta in cui qualcuno la vede viva.
L’appuntamento mancato
Avrebbe dovuto raggiungere la fermata della metro a Lucio Sestio, per andare dall’amica del cuore e passere la notte lì in vista di una gita a Campo Felice il giorno dopo. Nessuno la vedrà arrivare, perché la mattina successiva, il 22 gennaio, la troveranno morta in campagna a Grottaferrata, strangolata con un fil di ferro. Sei ore di buco dall’ultimo avvistamento a quando viene rinvenuto il corpo sono il lasso di tempo sul quale indagano gli inquirenti, che in aprile arresteranno “il lupo dell’agro romano”, al secolo Maurizio Giugliano, 22 anni, accusato di diversi femminicidi tra il 1983 e il 1984. Non quello di “Ketty”, però, perché non vengono riscontrati collegamenti tra la sua morte e Giugliano.
I casi Orlandi e Gregori
In quel periodo l’opinione pubblica è molto sensibile al tema: Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi sono scomparse nel nulla rispettivamente il 7 maggio e il 22 giugno dell’anno prima, tutta Italia le cerca e le indagini vengono depistate continuamente. A collegare queste due sparizioni con la morte di Skerl è il fotografo Marco Fassoni Accetti, che nel 2013 si autoaccusò del rapimento della Orlandi. A trent’anni dall’omicidio della 17enne di Talenti, Accetti dichiara che il fatto è da inserire in uno scontro tra due anime opposte interne al Vaticano, ovvero chi osteggiava l’anticomunismo di Papa Giovanni Paolo II e chi lo sosteneva. “Ketty” sarebbe stato il capro espiatorio della seconda fazione.
Impossibile trovare riscontri alle teorie del fotografo. A 37 anni dal suo assassinio ancora non c’è un colpevole, tantomeno un movente. La ragazza di Talenti è uno dei tanti casi irrisolti di Roma.
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