21 Gennaio 2022 - 11:20 . Val Melaina . Cronaca

A Val Melaina un nuovo ‘Civico Giusto’: inaugurata la targa alla parrocchia del SS. Redentore

L'inaugurazione della targa de 'Il Civico Giusto' alla parrocchia SS Redentore a Val Melaina (Foto dal profilo Facebook di Paola Ilari)
L'inaugurazione della targa de 'Il Civico Giusto' alla parrocchia SS Redentore a Val Melaina (Foto dal profilo Facebook di Paola Ilari)

Una storia di sacerdoti e di solidarietà. La parrocchia del Santissimo Redentore, a Val Melaina, è stata insignita della targa de ‘Il Civico Giusto’, il progetto di ‘Romabpa – Mamma Roma e i suoi figli migliori’ che onora chi, durante l’occupazione nazifascista, tese una mano verso il prossimo.

Nella giornata di giovedì 20 gennaio si è svolta l’inaugurazione della targa: una mattonella in bronzo, opera artistica di Dante Mortet. Qual è la storia che ha visto protagonista la comunità della parrocchia di Val Melaina? Il racconto è racchiuso in un minidoc visibile attraverso il qr code inciso sul “Civico Giusto”. Un ruolo fondamentale fu ricoperto da don Adolfo Petriconi e don Parisio Curzi, parroco e vice parroco della chiesa del SS. Redentore a Val Melaina negli anni ’40.

I due parroci si esposero personalmente per nascondere perseguitati politici nei locali della parrocchia. Tra questi vi era anche un giovane Emilio Colombo, diventato poi un importante esponente del panorama politico italiano ed europeo e presidente del Parlamento Europeo dal 1977 al 1979. I due sacerdoti conobbero il duro carcere di Regina Coeli e sfuggirono alla condanna a morte solo grazie all’intervento del Vaticano.

Il progetto de ‘Il Civico Giusto’

Il Civico Giusto
La targa inaugurata alla parrocchia SS Redentore a Val Melaina (Foto dal profilo Facebook di Paola Ilari)

Il progetto di Romabpa mette al centro le scuole. Le storie sono infatti ricostruite dai ragazzi del quartiere attraverso interviste, raccolta di documenti e ricerca di foto d’epoca. Per l’attribuzione di ‘Civico Giusto’ alla parrocchia di Val Melaina hanno lavorato gli studenti dell’Istituto Bramante. La realizzazione del video, che si avvale delle immagini dell’Istituto Luce partner del progetto, è affidata a studenti ed ex studenti dell’indirizzo di studi cine tv coordinati da Paolo Bianchini e da Alveare Cinema, regia di Caterina Peta, filmmaker Mirko Bertarelli. La colonna sonora è “Non tutti gli uomini” di Luca Barbarossa, gentilmente messa a disposizione dal cantautore romano.

Per Paolo Romano, che ha abitato a lungo a Montesacro, voce narrante insieme a Roberto Ciufoli di questa storia affascinante si tratta di: “un progetto che consente di inciampare nel bene, attraverso le storie dei nostri quartieri. Per noi artisti un dovere civile contribuire a questo percorso”.

Un progetto sostenuto anche dal III Municipio

Il III Municipio ha sostenuto il progetto e presenziato la giornata di inaugurazione: “È stato davvero emozionante recuperare un primo pezzo di storia della Resistenza a Roma, dei suoi gesti di immane generosità e umanità e al tempo stesso eroici”, ha detto Paolo Marchionne, presidente del III Municipio. Poi ancora: “Grazie a Paolo Masini per aver condotto questo progetto con l’esperienza che da sempre lo caratterizza sui temi della resistenza a Roma, e a tutti quelli che ci hanno messo passione, impegno, cura, cuore, studio, ricerca e lavoro per realizzarlo”.

Pensieri e parole condivise anche da Paola Ilari, assessora alla Scuola del III Municipio e presente all’inaugurazione. “I ragazzi del Bramante, capitanati dalla loro preside, hanno partecipato a un progetto europeo meraviglioso, grazie all’infinita creatività di Paolo Masini e alla sua capacità di mettere insieme le persone”, ha scritto su Facebook. Poi ancora: “Il periodo piu buio della storia va raccontato e trasmesso alle nuove generazioni, facendo capire che un gesto di coraggio individuale è sempre una grande testimonianza di amore. Grazie a Don Roberto parroco della parrocchia del Redentore nel cuore del Tufello”.