10 Agosto 2021 - 13:22 . Montesacro
“Dammi il bancomat e il codice pin”: da anni perseguitava e vessava un disabile. Arrestato
Minacce, atti persecutori, continue richieste di denaro e oggetto preziosi. Gli agenti della polizia di Stato del III distretto Fidene-Serpentara, diretto da Fabio Germani, hanno messo la parola fine a un incubo durato per ben un anno. A viverlo, un uomo, invalido all’80 per cento.
Dopo la morte di sua madre, la vittima era entrata in contatto con un 33enne che, da circa un anno, aveva iniziato a chiederle, in maniera sempre più pressante soldi e oggetti in oro. Fino a farsi consegnare lo stipendio tutti i mesi.
Il persecutore, perché tale era diventato, non si è limitato solo a richieste pressanti e costanti di denaro ed oggetti in oro, ma è riuscito a creare nel malcapitato un vero e proprio stato di assoggettamento, controllandolo, chiedendogli continuamente dove si trovasse e presentandosi sotto casa, aumentando così il suo stato di ansia, agitazione e accrescendone la paura.
Lunedì 9 agosto, finalmente, l’uomo ha deciso di chiamare la polizia e chiedere aiuto: compreso il modus operandi di R.M. e considerando la giornata del mese, a ridosso dell’accredito dello stipendio a favore della vittima, gli agenti con la complicità di quest’ultima, hanno organizzato, monitorandolo, un appuntamento “esca” con il persecutore, nelle vicinanze di un ufficio postale in via Sinalunga.
“Dammi il bancomat ed il codice pin”, queste le parole che gli agenti appostati in servizio in abiti civili sono riusciti a carpire, ascoltando il colloquio fra i due notando contemporaneamente l’atteggiamento di sottomissione della vittima e l’ira del 33enne aumentare non riuscendo a prelevare denaro.
A far scattare l’intervento dei poliziotti, l’intimazione rivolta alla vittima, ancora una volta, costretta a recarsi in altri bancomat per verificare se effettivamente sul conto non ci fossero soldi. Bloccato il 33enne, è stato arrestato per i reati di circonvenzione di incapace e atti persecutori.
In linea con le previsioni del “Protocollo di Intesa” siglato di recente dal Questore di Roma al III Municipio, tra le amministrazioni ed enti competenti a fornire assistenza alle persone vittime di violenza, gli agenti hanno poi attivato le competenti strutture socio assistenziali per fornire il previsto supporto alla vittima.