26 Ottobre 2020 - 9:03 . Vigne Nuove . Cronaca
Il Comune mette al bando il “Casaletto”, sul web una petizione in difesa del progetto
Una petizione online per chiedere che non venga interrotto il progetto ventennale del “Casaletto”. Roma Capitale ha pubblicato nei giorni scorsi un bando per la gestione della Centro diurno di largo Fratelli Lumière a Vigne Nuove. Dal 2002 il progetto è gestito dalla Asl grazie a un protocollo siglato col Comune di Roma, accoglie ogni giorno circa 95 utenti con disabilità, tra cui 8 residenti all’interno della Casa famiglia. Un provvedimento quello voluto dal Campidoglio che ha spiazzato gli operatori del centro e gli utenti, famiglie comprese.
“Decisioni cosi importanti che riguardano la vita di persone con disabilità, vanno prese solo dopo un confronto aperto con gli utenti stessi, le famiglie, gli operatori e la cittadinanza”, spiegano i promotori della petizione. “Chiediamo di revocare quanto prima l’avviso pubblico e di convocare un incontro, alla presenza di entrambe le istituzioni coinvolte, comprese le associazioni dei familiari, per discutere sulle nostre preoccupazioni e rivedere insieme i termini dell’accordo”.
Cineforum di quartiere, trekking urbani nel Municipio, attività di giardinaggio in collaborazione con scuole e associazioni, laboratori per il pane, set fotografici con realtà del territorio, iniziative culturali e altro ancora. Sono queste le attività che dal 2002 il centro diurno ha offerto alla comunità in una zona dove i servizi ai cittadini non sono molti. “Un esempio di integrazione tra i servizi socio-sanitari nell’ambito di disabilità. Un modello che ha prodotto risultati significativi in termini di inclusione e riabilitazione”, si legge nella petizione.
Sulla vicenda si sono espressi con una nota anche Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, e Maria Concetta Romano, assessora alle Politiche sociali: “Chiediamo a Roma Capitale di sospendere immediatamente il bando per la nuova gestione della struttura e di aprire un tavolo con la Asl che consenta la proroga dell’attuale protocollo, garantendo la piena continuità di questa esperimento di successo come è emerso nella seduta della Commissione Trasparenza del Campidoglio. Le scelte di una Capitale devono essere improntate solo all’interesse pubblico con particolare attenzione alle persone più fragili. Non tenere conto di questo significa impoverire il territorio. E tutti noi”.
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