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Viaggio nel grande mercato di via Doria, dove Papa Francesco ha comprato i sandali
a cura di Sara Vicarelli, montaggio di Silvia IacocagniL’IDENTIKIT DEL MERCATO
Indirizzo: Via Andrea Doria
Numero banchi: 273
Dimensioni: 10000 metri quadrati
Affluenza giornaliera: 3000 visite al giorno
Orari: aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13.30, chiuso la domenica
LE RADICI DEL MERCATO
È difficile per le nuove generazioni riuscire a immaginare il quartiere Trionfale di molti anni fa. Ma con l’aiuto dei racconti dei vecchi residenti, si può tentare di ricostruire una visione di quartiere popolare ricco di suoni, odori e colori che oggi, si sono inevitabilmente un po’ persi.
Cuore pulsante del quartiere è sempre stato il suo mercato: aperto su viale Giulio Cesare alla fine dell’Ottocento, per anni è stato un luogo di transito per chi andava a caccia o fuori città e si fermava con cavallo o carrozzella per fare rifornimento per bestie e persone. Poi, negli anni Trenta, arriva il trasloco su via Andrea Doria. Già all’epoca sono oltre duecento i banchi posizionati in fila indiana a destra e a sinistra di una delle strade principali di quel quartiere popolare e vissuto. Rione che solo negli anni ha poi assunto l’aspetto di quartiere elegante e signorile, pur mantenendo una vena popolare.
C’era tanta vita in quel Mercato Trionfale di quasi cento anni fa. All’epoca la giornata per gli operatori iniziava ancor prima dell’alba; già alle 4.30 del mattino si potevano sentire i rumori dei banchi, dei camion che scaricavano le merci, o delle “cicoriere” che arrivavano con i loro cesti in vimini colmi di cicoria fresca di campi da pulire. Volavano battute e scherzi tra la gente del mercato e talvolta si poteva udire anche qualche stornello in romanesco che i commercianti si divertivano a canticchiare. Per decenni è rimasto così.
I residenti più anziani raccontano che la sveglia la dava il popolo del mercato: “Si dormiva poco – dicono –. Se si abitava su via Andrea Doria, era d’obbligo alzarsi all’alba”. E però, subito dopo, una signora che a questo mercato ci va da una vita, aggiunge con un po’ di nostalgia: “Io avevo una terrazza proprio sopra il mercato. Certo che mi svegliavo preso. Ma mi sentivo una privilegiata: era come avere un palco a teatro e assistere a una rappresentazione che ti faceva divertire”.
I ricordi belli del mercato di un tempo si legano oggi alla soddisfazione per una mutazione che ha certo riguardato le infrastrutture, senza però annichilire quella vena popolaresca che si trova ancora tra i banchi del mercato.
L’11 marzo 2009 è stato infatti inaugurato il Nuovo Mercato Trionfale, una struttura di vetro e cemento con due grandi scalinate ai lati sulle quali, non a caso, è stato disegnato il volto della mitica Anna Magnani, perché interprete genuina dell’anima romanesca. Annesso alla struttura c’è un parcheggio che conta ben 420 box e 320 posti auto.
Nasce così l’era del mercato coperto in cui oggi riescono a convivere le due anime del quartiere: quella più popolare che ha rappresentato tutti gli anni passati e quella più moderna. I 273 banchi riescono a sintetizzare entrambi gli aspetti.
Passeggiando fra i corridoi del mercato coperto, è impossibile non essere attratti dai colori e i profumi dei banchi di ortofrutta che dominano la scena. L’atmosfera è tipicamente romana, i suoni, gli odori, i colori sono quelli del mercato tradizionale in cui gli ingredienti di tipo alimentare, dalla carne al pesce alla verdura ai formaggi e paste fresche, lasciano spazio anche a prodotti di altro genere, come tessuti, tovaglie e oggetti di merceria.
Non mancano il parrucchiere, il ferramenta e lo storico calzolaio, i cui sandali, di vera pelle e realizzati interamente a mano, sono riusciti a conquistare anche il Santo Padre. Quelli che calza quasi sempre sono stati infatti realizzati da due artigiani del Mercato Trionfale, Stefano Sipone e Gianmarco Marzi.
“Si può trovare davvero di tutto – commenta Marino Lorenzetti, presidente del mercato da oltre quarant’anni -, d’altronde, stiamo parlando del mercato più grande di Roma e uno tra i più grandi d’Europa”.
LE DUE FACCE DEL MERCATO, CRITICITÀ E PUNTI A FAVORE
Sicuramente il restauro recente del mercato, che lo ha reso agglomerato moderno e visivamente all’avanguardia, è stata una vera rivoluzione per il mercato Trionfale. Eppure, la struttura presenta delle “falle”. Una su tutte è rappresentata dalla grande terrazza che si trova al piano superiore del marcato. Si tratta di un vasto spazio totalmente inutilizzato. “La piazza del mercato – racconta il presidente – nasce insieme al mercato stesso, un punto che poteva essere messo a servizio dei cittadini. Vi erano infatti tutta una serie di progetti che abbiamo presentato al Comune, come la costruzione di una biblioteca, ad esempio. È una piazza che potrebbe esser sfruttata per diverse cose: dall’organizzazione di eventi al restauro di un piccolo parco giochi per bambini che invece è stato abbandonato a metà dell’opera e che oggi si trova in una condizione di vero abbandono. Aspettiamo – conclude Lorenzetti – che il Comune si decida ad affidare la gestione dello spazio al mercato o che in alternativa inizi dei lavori per migliorare la condizione di questa terrazza. Sarebbe un peccato lasciare tutto in uno stato di degrado”.
I PERSONAGGI
Enrico Corvaro: ha il suo box di specialità gastronomiche da ben trent’anni. Il suo è un amore per la qualità e per i prodotti made in Italy. “Preferisco lavorare con i prodotti del territorio – racconta Corvaro – come per i formaggi che provengono prevalentemente dal Nord dove c’è una forte tradizione per la trasformazione dei latticini, oppure come per i salumi che provengono dalle zone centrali del Paese come l’Umbria che ci regala il magnifico mondo della norcineria, senza tralasciare la nostra regione che ci fornisce uno dei migliori pecorini Doc della Penisola”.
Fabrizio Berini: un veterano del Trionfale. Con oltre trent’anni di attività, nel suo banco grande e colorato si possono trovare frutta e verdure sempre fresche e che seguono rigorosamente l’andamento delle stagioni. L’approvvigionamento arriva direttamente dai mercati generali di Guidonia e in questo periodo dell’anno si possono trovare carciofi che la fanno da padroni, ma anche zucchine, melanzane e peperoni. Anche la frutta trova uno spazio importante: arance, mandarini e clementini che provengono dalle assolate terre siciliane e calabresi.
Claudia Rossi: una new entry del Mercato, ha aperto da pochi mesi il suo banco di pasta fresca all’uovo con laboratorio interno per la produzione giornaliera. Ha un vero talento per la lavorazione della sfoglia e si diverte sempre a creare paste diverse e soprattutto colorate, anche se il suo cavallo di battaglia rimangono i tortelli di pasta ripieni, in grado di soddisfare anche la clientela più esigente. “Tra tutte le varie opzioni che mi si sono presentate, ho scelto di aprire proprio qui al mercato Trionfale, non solo perché si tratta di una delle strutture più grandi d’Europa, ma anche per la qualità e la tipologia di clientela che ogni giorno visita questo meraviglioso spazio fatto di eccellenze”, commenta Laura.
PRODOTTI IN PRIMO PIANO
Le calzature artigianali (scelte dal Papa)
Quando Gianmarco Marzi ha iniziato la sua attività d’artigianato – ben trent’anni fa – mai si sarebbe aspettato di vedere addosso a Papa Francesco i suoi sandali di pelle cuciti a lavorati con le sue stesse mani. Eppure, in un giorno qualsiasi arrivò la commissione, e con molta commozione, Gianmarco insieme a Stefano Sipone, si misero all’opera, come ogni giorno, realizzando le scarpe per il Santo Padre. La loro attività è legata con un filo conduttore al loro passato e alle loro passioni: da piccoli, sia Stefano che Francesco già si dilettavano insieme ai loro padri con piccoli lavoretti, abituandosi all’odore del cuoio o della pelle vera. Il lavoro di calzolaio, lo avevano proprio nel sangue. Oggi, nel loro box al Trionfale, Stefano e Gianmarco creano scarpe su misura e riparano qualsiasi scarpa abbia bisogno di una sistemata.
Il pesce fresco di Marco Giuntalia
Arrivato alla terza generazione, il banco di pesce fresco oggi vede Marco servire i clienti, il più piccolo della famiglia. Il suo più che un box sembra un pezzettino di mare a cielo aperto pieno di specialità ittiche che provengono sia dal Tirreno che dall’Adriatico. Anche se, Marco assicura che è da quest’ultimo che arriva la maggior quantità di pesce. Così sul largo banco ecco sfilare spigole, merluzzi, gamberoni, filetti di salmone, vongole, alici e polipi. Ma anche i pregiati gamberoni argentini, i preferiti da una clientela più esigente. Grande varietà anche tra i pronti a cuocere come per i burger di dentice o tartare di spigola, tonno o salmone.
La carne di Mirko Scommegna e Massimo Sebastianelli
Per gli amanti della carne, questo banco è un vero angolo di paradiso. Sul lungo bancone, di Trionfalcarni, sfilano tagli di maiale, manzo e pollo che provengono da allevamenti locali e certificati. Il consiglio è quello di provare la selezione di manzo danese, ma anche fiorentina, bistecche e guanciale direttamente da Norcia. Punto di forza del box sono anche, anzi, soprattutto i pronti a cuocere: una vastissima scelta che spazia dal roast beef al ginepro, involtini alla romana, polpette con melanzane o vitella e parmigiano, salsicce di produzione propria macinate con all’interno broccoletti e spinaci, ma anche il rollé alla romana, preparato con sedano, carota, mortadella e frittata. Non sarebbe un vero box romano senza le animelle, che Mirko e Massimo mettono da parte per i clienti più esigenti ogni giorno.
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