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Romani piegati dal Covid, ecco chi sono i nuovi poveri

di Giulia Argenti

La crisi provocata dal Covid piega le famiglie e costringe sempre più romani a richiedere aiuti socio-assistenziali e buoni spesa. È questo il quadro che emerge dal rapporto di ricerca sulle nuove povertà nel territorio cittadino, promosso e finanziato dal Campidoglio.

Tra le cause principali che spingono i cittadini a chiedere aiuto ci sono: una forte contrazione del guadagno (nel 73,5% dei casi), la perdita del lavoro (57,3%), l’esaurimento dei risparmi (39,3%) o il fatto di essere rimasti gli unici a portare reddito in famiglia (39,3%).

In tre casi su quattro (76,1%) si tratta di persone che non avevano mai usufruito di questi servizi in precedenza. Lo studio, condotto dalla Fondazione Unicampus San Pellegrino per il tramite del suo SocioLab – Istituto di studi sociali, con la direzione scientifica del professor Nicola Ferrigni, punta ad approfondire l’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid sul tessuto socio-economico capitolino.

Secondo gli intervistati, l’emergenza sanitaria avrebbe creato nuovi poveri (per il 94,4%), aggravato la situazione di chi era già povero (95%), accentuato le distanze sociali (92,2%) e creato nuovi bisogni sociali (91,4%). Inoltre la pandemia avrebbe contribuito a incrementare reati quali l’estorsione e l’usura (82,2%), così come la piccola criminalità (68,3%), e a portare alla luce il lavoro sommerso e in nero (69,6%).

“Con questa ricerca, andiamo ad aggiungere un altro fondamentale tassello per far emergere e analizzare l’impatto dei servizi e i bisogni dei cittadini – spiega l’assessora alle Politiche sociali, Veronica Mammì –. Un’azione che oggi più che mai è dovere per un’amministrazione responsabile portare avanti, consapevoli che le ricadute sociali attuali e del prossimo futuro rappresentano la sfida da affrontare insieme e da vincere“.

CONSULTA il rapporto in pdf

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