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Le risposte che merita quel funerale con la svastica
di Luigi CarlettiNel giorno in cui ci lascia un galantuomo, convinto europeista e fiero rappresentante dei valori democratici come David Sassoli, la cronaca romana fa un salto indietro di ottant’anni e deve registrare un funerale con feretro imbandierato dalla svastica nazista. Così, nel quartiere Prati, si è celebrato l’estremo addio a un’attivista di Forza Nuova. All’esterno della chiesa, sotto gli occhi di tutti – passanti e abitanti della zona – i militanti nazifascisti ancora una volta hanno voluto far sapere che loro ci sono e non hanno timore né delle leggi né del buonsenso.
Se mancava un’ultima conferma sul fatto che nella nostra società sopravvivono soggetti che vivono di richiami nazisti e propugnano un’ideologia bandita dal mondo civile, il piccolo episodio di Prati arriva a ricordarci che dopo il vergognoso assalto alla Cgil di corso Italia, questa gente non solo non è andata a nascondersi, ma non vede l’ora di misurarsi in prove di forza. Perché il loro credo è quello.
Qualcuno, ricordando il mitico Blues Brothers, ha infelicemente paragonato Forza Nuova ai ridicoli “nazisti dell’Illinois”, una combriccola di patetici coglioni in vena di nostalgici raduni. Diciamo chiaramente che non è il caso di Forza Nuova e degli altri soggetti che compongono la nera galassia nazifascista a Roma e nel resto del Paese. Non c’è niente di folkloristico, né nelle loro azioni pubbliche né nel lavoro sottotraccia che quotidianamente li vede impegnati, inclusi i collegamenti con i loro simili di altri paesi europei.
Giornalisti che hanno raccontato questo mondo, oggi sono costretti a vivere sotto scorta. Inquirenti che da tempo hanno voluminosi dossier su questa realtà, a un certo punto hanno trovato resistenze politiche per certi versi inspiegabili, salvo poi assistere alle strizzatine d’occhio di alcuni partiti nei momenti che contano. Nei movimenti no vax e no mask c’è una fortissima componente di estrema destra, pronta ad orientare qualsiasi manifestazione, come si è già visto nei mesi scorsi.
Noi crediamo che per rispetto alle vittime della follia nazifascista, dell’Olocausto e di tutte le persecuzioni che la storia non potrà mai cancellare, episodi come quello del funerale nazista a Prati dovrebbero far suonare campanelli d’allarme e far dire, forte e chiaro, “mai più”.
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