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Ghostbusters alla romana: il team di acchiappa fantasmi che studia le voci dell’aldilà
di Daniele MagriniGli acchiappa fantasmi sono tra noi? Si aggirano negli austeri palazzi romani, tra nobili decaduti e memorie più o meno illustri, squadre di coraggiosi Ghostbusters a caccia di spiriti maligni o burloni? Perché a leggere il nome dell’Associazione Ghost Hunters che ha sede a Roma, si pensa subito a quel film di quasi 40 anni fa. Giovanotti in tuta arancione, armati di strani aggeggi e molto ardimento, che fanno a botte con fantasmi, liberando soffitte, cantine, palazzi e, al bisogno, intere città. Invece non è così.
La scienza e i fenomeni paranormali
Il tentativo di carpire racconti di spiriti erranti, conditi con rumore di catene e grida raccapriccianti, si arena subito di fronte al rigoroso aplomb del presidente dei Ghost Hunters capitolini: “Quel film sugli acchiappa fantasmi è la nostra croce – dice Daniele Cipriani – La gente si aspetta quella cosa lì e invece noi siamo altro”. Cosa sia l’associazione che presiede, è impresso a lettere quasi cubitali sulla home page del loro sito: “L’Associazione di Ricerca Scientifica Ghost Hunters Roma, svolge gratuitamente dal 2006 analisi di ‘rilevazione dati’ nel campo del paranormale; parallelamente si occupa dello studio e della classificazione di: medianità, esperienze di pre-morte, telepatia, chiaroveggenza, precognizione e di molti altri fenomeni appartenenti alla branca delle scienze umanistiche definita “ricerca psichica”.
Il metodo è dunque analitico. Senza nessuna concessione alle atmosfere horror o almeno fantasy. Cipriani continua: “Il nostro è un approccio scientifico. Come in altre discipline riteniamo che raccogliere dati e compararli sia l’unica modalità per non farsi scambiare per ciarlatani o burloni. Applichiamo il rigore della sperimentazione – sottolinea il presidente dei Ghost Hunters romani – ad un campo che tutta una filmografia, ben più cruda e terrifica di Ghostbusters, ha destituito, purtroppo di ogni credibilità scientifica”.
Proviamo almeno a pescare nel torbido del business: “Va beh – diciamo – Ma alla fine dei vostri esperimenti scatta la parcella…”.
Niente parcella in caso di intervento
“Assolutamente no. Noi effettuiamo gratuitamente ricerche sul campo in abitazioni private, esercizi commerciali, alberghi. Sì, anche nei castelli, ma più solitamente in appartamenti. Ci chiamano perché magari hanno avvertito più volte rumori sospetti. O qualcuno è convinto di aver sentito delle voci. O ci fanno vedere le classiche foto che sembrano aver ripreso strane presenze. Guardi – dice Cipriani – che nel 90% dei casi non c’è proprio alcun fenomeno paranormale dietro alle segnalazioni che ci arrivano. Le foto in particolare: quelle presenze che sembrano emergere inaspettate, in realtà sono il frutto del pulviscolo che si diverte a disegnare figure, magari sollevato da una corrente d’aria o per via dell’utilizzo del flash”.
Seppure gratuitamente i loro sopralluoghi a chiamata non durano pochi minuti. Vanno avanti anche per un’intera nottata. Non hanno l’attrezzatura roboante dei Ghostbusters, né le tute arancioni, ma telecamere termiche, macchine fotografiche particolari, “macchinari – precisa Daniele Cipriani – che vanno oltre la percezione sensoriale degli uomini”.
Fantasmi alla romana
Si può stare a disquisire molto sulla scientificità o meno del paranormale, ma poi quando si scende nella casistica, inevitabilmente, qualche brivido comincia a scorrere sulla schiena. Nel Palazzo Senatorio in Campidoglio, come documentato nel sito dell’Associazione, una foto termica ha rilevato le sembianze di un monaco. Nell’ex manicomio di Santa Maria della Pietà, una figura che pare di una persona appare inquietante in fondo a un corridoio. E nell’ex struttura geriatrica di Marcigliana una foto fatta dagli operatori di Ghost Hunters ha colto quella che viene da loro definita un’ “anomalia”.
Chi cercasse solo spiegazioni razionali si troverebbe in difficoltà in questi e in altri casi: “Può capitare di trovarsi dentro una stanza dove in passato è accaduto un fatto di sangue, un suicidio magari – racconta Cipriani – Succede allora che, come in un riverbero della memoria di quanto accaduto, l’ambiente stesso riproduca rumori o anche ombre che da quel fatto di sangue hanno avuto origine”.
Proviamo ad addentrarci di più su questa tipologia di casi. Abbozziamo il riferimento a una zona di Roma Nord che a noi sembrerebbe naturale per queste cose, tipo il quartiere Coppedé nel Trieste Salario. Quei palazzi con le facce mostruose nell’ingresso, quelle villette intorno alla Fontana delle Rane, sembrano ideali per fenomeni se non adatti a Ghostbusters perlomeno a Ghost Hunters: “No a Coppedè non ci siamo mai stati – dice Daniele Cipriani – Per rimanere a Roma Nord, invece, mi ricordo bene un accertamento che abbiamo fatto a Prati”.
A Prati le ombre di anziani coniugi
Non si va oltre: niente via, o zona più ristretta. Il riserbo è uno degli elementi che caratterizzano l’associazione. Ci viene però delineato un profilo: una coppia di coniugi in pensione, anche di media cultura, con una bella casa in uno dei classici palazzi residenziali di Prati: “Ci chiamarono più che altro per curiosità – racconta Cipriani – non perché fossero spaventati. Sentivano rumori in alcune notti, o anche ombre che si aggiravano in salotto. Cose che non riuscivano a spiegarsi. Abbiamo passato una nottata intera con loro, e alla fine abbiamo detto che nulla a noi risultava”.
C’è un altro episodio, invece, stavolta a Roma sud, molto più coinvolgente: “La molla che spinge a rivolgersi a noi – dice Cipriani – è spesso dovuta alla morte di un familiare. La non elaborazione del lutto può addirittura far sperare di sentire voci o la presenza di una persona cara scomparsa. In questi casi, quando neghiamo la circostanza che ci era stata rappresentata, vediamo il rammarico di chi si è rivolto a noi. In un caso, invece, accaduto in un’abitazione di Roma sud, abbiamo documentato – ammette Cipriani – un fenomeno inspiegabile e commovente. Si era rivolta a noi una mamma che aveva perso la figlia di otto anni per un male incurabile. Diceva di sentirne la voce.
La voce della bambina morta che saluta la mamma
“Siamo andati a trovarla solo perché ce lo ha chiesto più volte e consapevoli di essere di fronte ad una storia di umana disperazione. Ma quando abbiamo attivato la nostra strumentazione di metafonia, una sorta di registratore ad altissima sensibilità, abbiamo sentito distintamente la voce di una bambina che diceva “Salve mamma”.
Nel raccontare, Daniele Cipriani prova ancora una forte emozione: “La donna che ci aveva chiamati scoppiò a piangere e ci disse che con la sua bambina erano abituate a guardare un cartone animato dove la protagonista usava spesso quella frase”.
Si resta attoniti di fronte alle storie romane dei Ghost Hunters, il cui presidente vuole depurare di ogni spettacolarità. Addirittura, nel prossimo convegno di studi che terranno a Pomezia il 7 maggio hanno escluso i medium: “Massimo rispetto, ma queste figure sono connotate di una emozionalità che vogliamo rifuggire”. Tema del convegno: “Tra spiritualità e scienze di confine: comunicare la vita”. Ricavato delle iscrizioni devoluto a Save The Children. I relatori si occuperanno dell’aldilà come di una frontiera non così invalicabile. Senza raccontare di fantasmi, ma semmai documentando le sperimentazioni intorno a fenomeni inspiegabili, che però accadono. Quando accadono.