27 Novembre 2023 - 13:04 . Cronaca

Smantellato il “call center” delle truffe agli anziani: undici arresti tra Roma e Napoli

L'operazione della polizia
L'operazione della polizia

Un giro d’affari da decine di migliaia di euro, tra contanti e gioielli, ai danni degli anziani. Polizia e polizia locale di Roma, con l’ausilio dei colleghi di Napoli, nella mattinata del 27 gennaio hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nel confronto di undici persone.

Gli indagati, con gravi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, in taluni casi inseriti in contesti di criminalità organizzata, sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, di truffa aggravata ai danni di persone anziane e in stato di minorata difesa, di furto aggravato, di utilizzo fraudolento di carte di credito, sostituzione di persone e di porto illegale di armi da fuoco. 

Sono stati ricostruiti 68 episodi delittuosi sul territorio nazionale, tutti ai danni di soggetti deboli e vulnerabili, in condizione di minorata difesa, in avanzata età e affetti da gravi patologie mentali e fisiche.

Le indagini sono scaturite da una serie di denunce di truffe consumate nella Capitale nel dicembre 2021 fino a settembre 2022, perpetrate sempre con lo stesso stratagemma di presentarsi falsamente alla vittima come avvocato o appartenente all’Arma dei carabinieri. Il truffatore millantava un imminente pericolo o grave danno per un familiare se la vittima non avesse versato denaro per evitare l’arresto.

La struttura dell’associazione aveva base nel centro storico di Napoli, dove era collocato un “centralino” da cui partivano le telefonate e dove confluivano i proventi dei delitti. L’organizzazione era capeggiata da due uomini, il promotore e organizzatore, di anni 47, elaborava i “piani” criminali, indottrinava i sodali sul modus operandi, individuava le vittime e riceveva e suddivideva tra gli associati i proventi dei reati. L’altro promotore, di anni 37, procacciava i “citofoni”, ovvero i telefoni cellulari con intestazioni fittizie usati solo e soltanto per commettere la singola truffa e poi gettati, ma rinvenuti e successivamente analizzati dalla polizia giudiziaria.

I promotori ricevevano da un “esploratore” le indicazioni delle vie più appetibili, scelte tra quelle da loro ritenute più tranquille, solitamente site in zone residenziali, potenzialmente abitate da persone facoltose. Le abitazioni individuate erano preferibilmente prive di portierato o di sistemi di video sorveglianza. 

La truffa contava anche sull’organizzazione di due donne: una 53enne si occupava del reclutamento degli “esattori” e custodiva i guadagni illeciti; l’altra donna, di 57 anni, aveva il compito di proteggere i sodali e in caso di arresti/denunce di procurare i difensori da nominare. Entrambe avevano anche il ruolo di “telefoniste” con il compito di contattare le vittime sotto le false sembianze di carabiniere o avvocato. 

Alla base dell’organizzazione operavano gli “esattori” che, dopo aver ricevuto l’input da Napoli, si recavano nelle abitazioni delle vittime dove arraffavano denaro e preziosi.

Durante il blitz della polizia sono stati sequestrati 65.000 euro in contanti e numerosi gioielli in oro, probabile provento delle truffe realizzate in questi mesi.