Il business dello smaltimento illecito dei rifiuti, anche tossici, era un affare sul quale lucrare, tramite sostanziosi investimenti in beni mobili e immobili.

Nel quadro di una strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie criminali, intrapresa dalla direzione centrale Anticrimine della polizia di Stato, la questura di Roma ha eseguito una serie di sequestri nella mattinata del 27 ottobre nelle province di Roma, Latina, Frosinone e L’Aquila.

Destinataria del provvedimento è una famiglia di imprenditori attiva nei settori del trattamento di rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare. Sono stati sequestrati beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivo di 10 milioni di euro.