22 Giugno 2022 - 10:27 . Cronaca
Roma in bici? Una montagna da scalare. O almeno, sette colli.
Troppa fatica. Arrancare su sette colli in bicicletta è impresa improba. È il ritornello dei detrattori della prospettiva di una mobilità su due ruote anche a Roma. Eppure, la giunta Gualtieri ha in programma di realizzare 54 chilometri di nuovi itinerari per la mobilità sostenibile prima del Giubileo. Gli interventi previsti riguarderanno tutta la città di Roma, con almeno quindici progetti di itinerari possibili e altri dodici da valutare.
Una sfida difficile, tutta in salita. E di strada da recuperare ce n’è proprio tanta. Alla fine del 2020 il Report On The Quality Of Cities dell’Unione Europa, collocava Roma all’ultimo posto, con un tasso del 5% di utilizzo delle due ruote. Eppure, Roma oggi, con il suo reticolato di ciclabili in gran parte pianeggianti, si è scoperta più bikefriendly. Dal centro alla periferia, da nord a sud, l’offerta di percorsi consente di spostarsi da un quartiere all’altro in sella ad una bici. E su percorsi sostanzialmente pianeggianti.
Una recente pubblicazione di Typimedia, Roma bikeways, illustra una realtà già strutturata: 25 ciclabili con la specifica delle altimetrie, 153 km di percorsi, 22 aree verdi. In un pratico formato fronte/retro (60x60cm), la guida riporta i 25 principali tracciati della Capitale per un totale di 153 km, da Montesacro a San Lorenzo, da Monte Mario a Valle Aurelia, da Porta Portese all’Eur, da San Giovanni a Cinecittà. A incoraggiare i nuovi progetti della giunta Gualtieri c’è il fatto che le piste ciclabili che ci sono non restano certamente deserte. La più “gettonata” è quella del Lungotevere, con diversi accessi durante il suo percorso di ben 34,8 chilometri. Una seconda è quella che collega Ponte Milvio a Villa Ada per 5,56 chilometri. E ancora il percorso ciclabile Aniene che da Villa Ada arriva a Ponte Nomentano (4 km), e quella da Ponte Risorgimento raggiunge Villa Ada (2,6 km).
Accanto alle bici, nella Città Eterna non mancano certo le possibilità di usufruire della micromobilità elettrica e dello sharing, ma al riguardo si presenta una situazione piuttosto instabile. Da un lato l’opportunità di poter prendere in prestito una macchina, un motorino, un monopattino o una bicicletta sembra essere molto utile e conveniente. Dall’altro però bisogna tenere conto degli incessanti atti di vandalismo, specialmente nei confronti di monopattini e biciclette che in questi casi oscurano del tutto i benefici che apportano.
Insomma, il futuro della bicicletta a Roma è tutto da decifrare. I progetti ci sono, la convinzione che la mobilità sostenibile sia obbligata e che le due ruote ne siano un aspetto fondamentale, anche. Ma per lasciare la maglia nera della mobilità ciclabile c’è una montagna da salare. O almeno, sette colli.