24 Novembre 2021 - 7:25 . Ambiente

Roma città record per allagamenti, esondazioni e interruzioni ai trasporti: il rapporto di Legambiente

Ponte Milvio allagato (Foto dalla pagina Facebook di Giovanni Benincasa)
Ponte Milvio allagato (Foto dalla pagina Facebook di Giovanni Benincasa)

Trombe d’aria, esondazioni e allagamenti: a Roma è record di eventi estremi legati anche ai cambiamenti climatici. Il preoccupante primato emerge dal Rapporto 2021 dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, secondo cui a Roma, dall’inizio del 2010 al 1° novembre 2021, si sono verificati ben 56 eventi estremi, di cui 33 allagamenti a seguito di piogge intense, mentre in 13 casi è stata causata l’interruzione, con danni, di infrastrutture viarie e ferroviarie e 21 i giorni con interruzioni totali o parziali delle linee di trasporto. E ancora: tra gli eventi estremi che si sono succeduti nella Capitale, si contano anche sette danni da trombe d’aria, due esondazioni fluviali e un evento con danni da siccità prolungata e temperature estreme.

Numeri allarmanti, che fanno schizzare la Capitale in testa alla classifica delle città italiane, stilata da Legambiente. “Roma ha il record nazionale per eventi estremi legati al cambiamento climatico – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – con decine e decine di giornate di allagamenti, interruzioni di servizio del trasporto pubblico locale, esondazioni e rischi per le persone”.

Da qui l’appello al Campidoglio: “Con questi numeri ci rivolgiamo anche alla nuova amministrazione – spiega Scacchi – perché da qui devono partire le risposte più concrete e le politiche più risolute per contrastare le emissioni, mitigare le conseguenze della febbre del pianeta e adattare il territorio al clima che cambia. Per mettere in campo tutto ciò bisogna rafforzare la grande rete del verde di Roma dei parchi urbani e periurbani, fermare il consumo di suolo, curare al meglio il Tevere, l’Aniene e tutto il reticolo fluviale secondario, piantare alberi, incentivare l’uso del mezzo pubblico ripartendo con la cura del ferro e delocalizzare i tessuti urbani più a rischio”.