8 Dicembre 2022 - 20:43 . Cultura
“Quanto sei bella Roma, tra storia e film memorabili”: alla Nuvola il grande evento di Typimedia con due speciali novità
“Quanto sei bella Roma, tra storia e film memorabili” è l’evento con cui, in occasione di “Più libri, più liberi”, Typimedia Editore ha scelto di omaggiare la Capitale, con il contributo di importanti nomi del mondo del cinema e della cultura, in una narrazione inedita di questa città senza tempo. Per l’occasione sono stati anche presentati due importanti progetti crossmediali, StoryWalk e MapMagazine, ricchi di storia, cinema, musica e arte.
All’incontro hanno partecipato gli attori Edoardo Leo, Anna Foglietta, Karin Proia e il critico cinematografico Fabio Canessa, che hanno dialogato su romanità e identità di quartiere, luoghi del cuore e percorsi in soggettiva, insieme al giornalista di Repubblica Ernesto Assante.
L’evento si è svolto giovedì 8 dicembre, alla Nuvola di Fuksas, in viale Asia 40-44 all’Eur. Di fronte a una sala, quella dell’Auditorium, affollatissima, Ernesto Assante ha iniziato dando la parola a Luigi Carletti, editore di Typimedia che ha presentato il progetto StoryWalk dedicato all’esplorazione culturale del territorio attraverso una serie di percorsi tematici. Un progetto crossmediale che intende guidare il lettore/utente, attraverso itinerari, tra storia e cinema, che gli permettano di “camminare per Roma, scoprirla, respirarla, passeggiare lentamente senza le frenesie di tutti i giorni” ha spiegato Carletti.
Sul palco è poi salito Fabio Canessa, critico cinematografico e curatore di “Roma StoryWalk La Mappa – I percorsi del Cinema”, dove il turismo lento e sostenibile incontra la cinematografia, proponendo dieci itinerari tematici che ripercorrono le tracce di registi, attori e produttori che hanno scelto come set la Città Eterna, immortalandone strade, palazzi e panorami. Un’opera che si aggiunge a Roma StoryWalk La Mappa – I percorsi della Storia, una mappa che propone dieci itinerari urbani, suddivisi in cento tappe, dalla preistoria ai giorni nostri. E, prossimamente, uscirà anche “Roma StoryWalk La Guida – I percorsi della Storia”. Mentre è già consultabile la piattaforma online di Roma StoryWalk,
Insieme a Canessa e ad Assante, sono saliti sul palco gli attori Edoardo Leo, Anna Foglietta e Karin Proia. Tutti hanno preso posto e lo spettacolo è iniziato, guidato dalla sapiente regia di Assante.
IL RAPPORTO CON ROMA
“Che rapporto avete con questa città?” ha chiesto Assante agli attori. La prima a rispondere è stata Foglietta: “Parlo da romana e precisamente da testaccina – ha sottolineato –. Per prima cosa direi che tra le cose che più mi affascinano di questa città c’è la sua luce. Sembra come una grande matrona, che mi conquista ogni volta e che si fa perdonare tutto. Penso che non riuscirei mai a dire di no alla mia città”.
Poi è venuto il turno di Proia: “Non sono romana, sono nata e cresciuta in un piccolo borgo in provincia di Latina. Da cittadina adottiva non riesco a capacitarmi delle meraviglie di Roma. Ogni volta che passo davanti al Colosseo mi sorprendo”.
Ultimo, Leo: “Ho un problema, sono nato il 21 aprile (giorno del Natale di Roma, ndr). Ogni volta mi dicono ‘Sei nato quando è nata Roma’, è un destino da cui ho cercato sempre un po’ di affrancarmi, pur amando tantissimo la mia città. Non ho invece amato sempre la romanità. Guardando però ai lavori che ho fatto, come il documentario su Gigi Proietti, mi rendo anche conto che affrancarsi è davvero complicato, sento come un elastico che poi mi tira qui”.
ROMA, UN SET A CIELO APERTO
Il discorso si è poi spostato sul cinema a Roma, con le parole di Fabio Canessa:”Roma è un serbatoio di strati. Se prendi un pezzo di Roma, ci fai la storia del cinema, ma anche la storia della storia. Basta pensare a piazza di Santa Maria in Trastevere, dove l’altro giorno ho visto proprio Edoardo Leo che stava girando una serie e dove, molti anni prima, Alberto Sordi aveva scoperto la vocazione da attore facendo il chierichetto”.
A Roma, in effetti, di film se ne sono girati tanti, tantissimi. A tal punto che, come ha sottolineato, divertendo il pubblico, Anna Foglietta: “Il romano ormai le troupe cinematografiche non le sopporta più, basta allontanarsi un po’ da Roma e andare a girare a Sutri, Ronciglione o Terni, per essere accolti e festeggiati. I romani, invece ormai quasi non ne possono più dei set“.
E per un attore, invece, cosa vuol dire vivere nel luogo in cui si fa il cinema? Alla domanda, posta da Assante, ha risposto Foglietta: “Quando girai ‘Tutta colpa di Freud’, che è stato l’unico set in cui mi sono goduta il centro della città, mi sono sentita privilegiata – ha spiegato –. Perché Roma non ti basta mai, le bellezze di questa città non sono in nessun altro luogo, ed è bellissimo uscire dalla frenesia quotidiana e riuscire a rendersene conto. Anche se, Roma non è solo il centro, ci sono tantissimi altri aspetti di questa città che meritano di essere raccontati”.
E Roma, come set cinematografico a cielo aperto, attrae anche tantissime produzioni estere: “Il cinema straniero è molto debitore nei confronti di Roma” ha precisato bene Canessa, che, nella mappa da lui curata per Typimedia Editore, ha raccontato i luoghi della Capitale in cui sono stati girati alcuni famosissimi film stranieri. Luoghi che, talvolta, sono ben lontani dal centro. Un esempio? “House of Gucci – ha rivelato l’autore –. Il set della boutique di Gucci, nel dettaglio, è stato allestito in via Ojetti, a Montesacro”.
RACCONTARE ROMA DA ROMANI
Dai set stranieri a quelli italiani, anzi, romani. “Che vuol dire oggi raccontare Roma?” ha chiesto Assante a Edoardo Leo: “Fino agli anni 80 Roma era la città dei romani – ha spiegato l’attore – ora non è più così. Raccontare la Capitale oggi, dunque, vuol dire raccontare una città cambiata. Prima c’era una mappa geografica e politica della città, ora c’è più. I romani si sono spostati. Ma il punto è che non è solo Roma che è diventata così, è difficile raccontare le città in generale”. E ancora: “Io con Roma ho un rapporto particolare. La considero un posto in cui tornare, ma perché prima sono stato altrove. Non voglio che sia solo un luogo in cui mi sento coccolato, adoro l’affetto dei romani, ma bisogna avere l’ambizione anche di andare altrove, per sentire poi la voglia di tornare”.
Una voglia di tornare che, spesso, è legata anche a luoghi specifici della città, in cui si concentrano ricordi indelebili. Foglietta ha raccontato i suoi: “Ricordo una passeggiata bellissima di Laura Morante in via di Sant’Alessio nel film Bianca di Nanni Moretti – ha spiegato –. Dissi a me stessa che non poteva esistere una donna più bella, era pazzesca. Ripercorrevo quella strada pensando sempre a lei. Ma sono legata anche alla Garbatella, perché ho debuttato al Teatro Palladium”. L’attrice ha raccontato anche un aneddoto su Carlo Verdone e sulla genesi dei suoi personaggi più amati: “Mi raccontava sempre che in realtà lui non si è mai inventato niente, i suoi personaggi sono persone realmente esistiti. Lui andava in giro per la città con il suo taccuino e annotava tutto quello che lo colpiva, portandolo nei suoi film”.
MAPMAGAZINE: LA ROMA DI PASOLINI IN 10 TAPPE
E, a proposito di cinema e del cinema a Roma, era impossibile non parlare di Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. E a cui è dedicata MapMagazine – Percorso Pasolini. La Roma di Pier Paolo in 10 tappe di typimedia Editore, a cura di Fabio Canessa. Una mappa che porta il lettore alla scoperta dei luoghi romani emblematici dell’intellettuale di Casarsa. “Pasolini era un giovane arrivato da Casarsa a Roma, la Capitale gli parve un vero e proprio luna park – ha spiegato Canessa –. Abbiamo cercato di raccontare la Roma di Pasolini in 10 tappe, spiegando anche come Pasolini ha cambiato Roma”.
IL FUTURO DEL CINEMA A ROMA
“Ottimisti o pessimisti sul futuro del cinema a Roma?”. Questa l’ultima domanda di Assante, in chiusura dell’incontro. Leo: “Si tratta di una questione di sguardi, posso raccontare Roma solo come rifiuti e monnezza, oppure alzare lo sguardo e concentrarmi anche sulla bellezza della città – ha spiegato –. Quando morì Marcello Mastroianni misero un drappo nero a Fontana di Trevi. Io ho preso il motorino alle due di notte, sono andato lì e sono rimasto fino alle quattro del mattino, insieme a tantissime persone. Questo mi fa capire quanto un mestiere come il nostro sia stato in grado di influire sulla vita quotidiana delle persone“. Foglietta ha aggiunto: “Dal punto di vista cinematografico temo che Roma si parli un po’ addosso, ci sono tante altre realtà romane che meriterebbero di essere raccontate. Il cinema in parte ha smesso di essere disturbante e questo è sbagliato, perché l’artista deve essere disturbare“. Parole che hanno suscitato l’applauso del pubblico. In chiusura Karin Proia: “Io sono ottimista, ma servirebbero degli aiuti alle sale per rimanere aperte e per permettere a tutti di frequentarle“.
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