9 Dicembre 2021 - 14:16 . Cronaca

Morte di Lina Wertmüller, il ricordo del nipote Massimo: “Soffrirò con tutti il vuoto incolmabile che lascia”

Massimo Wertmüller nel giorno del matrimonio, sullo sfondo la zia Lina
Massimo Wertmüller nel giorno del matrimonio, sullo sfondo la zia Lina

“La voglio ricordare così. Che sorride partecipe a una mia, nostra, gioia. L’Italia sta perdendo ultimamente riferimenti fondamentali. Portatori di qualità, del meglio, di intelligenza, di arte e di cultura”.

Lo scrive su Facebook Massimo Wertmüller, nipote della grande regista Lina, scomparsa oggi a Roma a 93 anni. Il post è accompagnato da una fotografia del suo matrimonio in cui sullo sfondo appare una sorridente Lina Wertmüller. “E sappiamo — prosegue il post — quanto oggi servirebbero la cultura, come ancora unico mezzo per crescere, per evolversi, per emanciparsi, e gli intellettuali, come appunto veicolatori di pensiero e cultura. Quanto servirebbero in questo sciagurato Paese, il paese delle belle arti e del Rinascimento, con così tanti italiani invece distratti, anzi attratti da un centro commerciale, o da una vicenda del Grande Fratello, o dalle parole di un influencer che non da un capolavoro cinematografico. E difatti quando se ne va un Pasolini, uno Scola, un Monicelli, un Magni, un Proietti, un Falqui, o una Lina, ti dispiace e ti preoccupi di tutto il mondo che se ne va con loro. Tutto il loro mondo che avevano creato, a migliorare la vita di tutti, e che dal giorno dopo si deve cercare di conservare e preservare”.

E ancora: “Però, però, io oggi non piango la maestra, la genia, che se ne è andata. Soffro, soffrirò con tutti il vuoto incolmabile che lei lascia, ma io piango un fatto mio personale e intimo. Io piango l’ultima rappresentante consanguinea della vita che ho avuto sin qui, l’ultima superstite del mio passato, anche remoto. Io piango i ricordi familiari che mi hanno legato a lei da bambino. Io piango la sorella di mio padre. A lei non piaceva che la chiamassi così, ma io, prima di tutto, piango mia zia”, conclude Massimo Wertmüller.