31 Maggio 2022 - 13:42 . Cronaca
Inceneritore a Roma, il ministro Cingolani: “Deve decidere la Regione”
Dotarsi o meno di un inceneritore di rifiuti è una scelta che spetta alla regione nella stesura del piano rifiuti, che deve comunque essere del tutto compatibile con il Piano nazionale e le regole europee, poi “se va a ridurre” la quota di rifiuti conferiti in discarica, che non deve superare il 10%, o riduce quel 10%, “è una soluzione che va considerata”.
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, lo dice rispondendo alle domande nel corso della sua audizione alle commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera sul dl Aiuti. “Ho studiato la situazione, il MiTE (Ministero della transizione ecologica, ndr) ha prodotto la Strategia nazionale per i rifiuti e le regioni devono produrre la Strategia regionale, e il ministero verifica compatibilità tra regionale e nazionale”, ricorda Cingolani, “siccome l’inceneritore è eventualmente una prerogativa della Regione e non del ministero, se la Regione vuole inserire l’ipotesi inceneritore deve seguire regole ben precise”.
Infatti, in base alle norme europee “esiste una gerarchia del rifiuto dove il livello più basso è la discarica, e al penultimo posto c’è l’inceneritore, le cose sopra sono tutte piu raccomandabili”, segnala il ministro. “Per ciclo virtuoso si deve tendere al livello Ue” che prevede che il “65% va riciclato, il 10% è quello che non sai cosa fare va in discarica e oggi mettiamo più del 10% in discarica”, quindi “in una ipotesi di piano regionale che lo preveda e sia compatibile con il piano nazionale e rispetti le Best Available Technology (BAT) e la differenziazione, è importante vedere cosa entra nel termovalorizzatore, se va a ridurre il 10% in discarica è soluzione che va considerata”, spiega Cingolani, ma “se non va a ridurre quel 10%, perché non viene raggiunto, si dovrà capire cosa dice piano regionale”.
Ciò detto, “Il ministero può solo garantire che siano seguite le migliori tecnologie e la totale consistenza con il Piano nazionale e le regole europee”, conclude, ma “le regole sono chiare e scritte bene” quindi “non ho motivo di pensare sia fatto un brutto piano e cose sbagliate, dopodiché quando arriveranno proposte le vedremo”.