6 Marzo 2022 - 12:00 . Cultura

Il passato come modello di sviluppo: il nuovo turismo nell’Etruria meridionale tra natura, cultura ed enogastronomia

Il castello di Santa Severa
Il castello di Santa Severa

Come rilanciare la promozione turistica del Lazio, dell’Etruria meridionale in particolare, dopo la frenata causata dalla pandemia? La nuova proposta per un’offerta di qualità arriva da dodici comuni e trentuno soggetti privati e si evolverà in un territorio di 1.300 chilometri quadrati e con 191mila abitanti. Tra loro un sito Unesco e un porto, quello di Civitavecchia, internazionale.

Sono solo alcuni dei numeri della Destination Management Organization dell’Alto Lazio, la D.M.O. Etruskey presentata al cuore del progetto, il castello di Santa Severa. Le menti dell’iniziativa sono Letizia Casuccio, presidente della neonata associazione D.M.O. Etruskey, Stefano Landi, destination manager, e Maria Elena Rossi, direttrice marketing e promozione dell’agenzia nazionale del Turismo.

La forza del progetto, prima ancora che nella combinazione numerica, risiede in una visione: individuazione di temi, risorse, professionisti e buone pratiche da condividere sin da subito; integrazione di processi per la  “destagionalizzazione” del turismo; promozione di occasioni di incontro con i principali attori che operano in questa parte del Lazio e, soprattutto, nel fare rete. Una rete che si riconosce in un’unica identità: l’eredità culturale degli etruschi.

Proprio gli etruschi diventano la chiave per aprire lo scrigno di un immenso tesoro: il territorio. Necropoli, monumenti e musei, tradizioni millenarie e stili di vita, ma anche eventi di forte richiamo internazionale o feste per celebrare antiche tradizioni, in grado di richiamare i cittadini di Roma, sì, ma non solo. E ancora vini e olii, pascoli e coltivazioni protette, foreste e campi, la possibilità di godere della natura più protetta e ancestrale avventurandosi a cavallo, a piedi o in bicicletta, ma anche confrontarsi con il mare e la sua forza grazie al surf, in barca a vela o in crociera, o fare snorkeling o diving alla scoperta di un sito archeologico sommerso. Seguendo le tracce di civiltà antiche, l’incanto incontaminato di borghi, castelli, fiumi e boschi.

“Il nostro desiderio è che la D.M.O Etruskey diventi la best practice delle ‘comunità gentili’ — spiega Letizia Casuccio —. La ricchezza e la diversità che ci caratterizzano devono diventare i motori per un’offerta territoriale completa. Per collaborare dobbiamo superare le divisioni e mettere a sistema le rispettive forze, risorse e competenze per un progetto comune. L’idea è di creare una identità comune del territorio sulla scorta della grande eredità culturale dell’Etruria”.

Valentina Corrado, assessore regionale al Turismo, aggiunge: “Il progetto rientra nella strategia promozionale della destinazione Lazio che, come Regione, abbiamo avviato secondo una linea programmatica capace, tra entità pubbliche e private, di offrire ai turisti esperienze uniche e personalizzate che incidono sulla qualità della nostra offerta turistica”.

Per il presidente di Enit, Giorgio Palmucci, “proprio il momento storico ci consente di rivedere sotto una luce rinnovata località che rappresentano una riserva di luoghi e di vita e che restituiscono una dimensione nuova, salutare, in cui non solo è bello vivere ma è anche possibile allenare l’immaginazione oltre i confini del territorio. Per far questo però c’è bisogno di rendere questi luoghi efficienti e moderni, pur nella salvaguardia della propria peculiarità. È fondamentale la sinergia istituzionale per prenderci cura di bacini di autenticità del lifestyle italiano”.

I promotori del progetto Etruskey

I TERRITORI E I COMUNI ASSOCIATI

Sono due gli ambiti territoriali coinvolti: il litorale del Lazio (con cinque comuni) e quello della Tuscia e della Maremma laziale (con sette comuni). La D.M.O. metterà dunque a sistema due provincie, quella di Roma e quella di Viterbo, per un totale, almeno in questa prima fase, di dodici comuni: Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto Di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa. 

“La messa a sistema dell’offerta turistica attiverà un processo di valorizzazione reciproca tra le grandi e piccole realtà — commenta Stefano Landi —. Le caratteristiche morfologiche, territoriali, e demografiche della D.M.O. rendono evidente la necessità di valorizzare i piccoli e piccolissimi borghi accanto ad altre realtà territoriali di forte valenza turistica, quali il sito Unesco delle Necropoli di Cerveteri e Tarquinia, ma anche il sito di Vulci a Montalto di Castro. La D.M.O., ad esempio, lavorerà fortemente anche per strutturare un’offerta alternativa alla visita della città di Roma, per i croceristi che approdano al porto di Civitavecchia e spesso decidono di rimanere a bordo o nella stessa area portuale e cittadina.

I PRIVATI ASSOCIATI

I privati che fanno parte del progetto, ognuno con le proprie competenze, sono: CoopCulture, Unindustria, Borghi Marinari di Roma – Rete di Imprese, Adecco, Skylab Studios, Twiceout S.r.l, Evangelista & Co. S.r.l. società d’ingegneria e servizi di architettura integrati, Pemcards startup di Emotion s.r.l, Leeloo srl – informazione e comunicazione, WellSee s.r.l, LinkEat, Federtrek – Escursionismo e Ambiente, Cultura del Viaggio, Riminino, Momenti Divini Associazione, In.Ci.Tur soc.coop, Outdoor Tourism & Management Srl, Major75 srl, Strada del Vino delle Terre Etrusco Romane, L’Olio di Blera Soc.Coop. Agr a.r.l., Cooperativa Agricola Colli Etruschi, Carlo Zucchetti editore, Tur Monti Della Tolfa Soc. Coop. A R.l, Taitle Ingegno multiforme Soc. Coop. Sociale a r.l, Associazione Turistica Pro Loco Civitavecchia APS, Le Ali Cooperativa Sociale, Francesca Maruffi – italiano per stranieri, Artemide Guide, Università Agraria Blera, Positive Kite school, Zoomarine.

Il progetto è aperto e disponibile ad accogliere altri contributi con nuovi futuri ingressi nell’associazione.