10 Dicembre 2021 - 11:58 . Curiosità

Il mondo di Asterix nel presepe di Pentasuglia nella Basilica di Santa Maria degli Angeli

C’è il mondo di Asterix e Obelix, le straordinarie creature a fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo, nel presepe che verrà ospitato nella Cappella Albergati della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, a partire da martedì 14 dicembre.  Realizzato dall’artista materano Raffaele Pentasuglia, il presepe è un’opera in terracotta patinata a freddo, composta da oltre venti elementi.

Sotto le colonne del tempo, resto di un tempio romano dell’antica Gallia, leggermente sollevato da terra, siedono una mamma con sulle ginocchia un bambino e intorno i personaggi che da sempre animano il presepe: Giuseppe, il bue e l’asino.

Tutto intorno si materializza un brano di vita di un piccolo villaggio: in virtù di un’antica passione di Pentasuglia per questo fumetto, si muovono il guerriero Asterix, il trasportatore di menhir Obelix, il cane Idefix, il mezzo pirata Grandimais. Pentasuglia descrive senza scivolare nella caricatura, nonostante i personaggi rimandino espressioni proprie degli irascibili, dei beffardi, dei guastafeste, sempre presenti nel mondo di Asterix.

Il presepe viene inaugurato martedì 14 dicembre alle ore 17.30, a Roma, nella Basilica di S. Maria degli Angeli, grazie alla collaborazione del Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea (Potenza), che nel rione medievale Manca accoglie più di 250 presepi di tutto il mondo, dal XVII al XXI secolo, legati alla tradizione artigianale, e 50 presepi eseguiti dal 1995 a oggi da noti
artisti contemporanei.

 

Il presepe, accompagnato da un volumetto pubblicato dalle Edizioni della Cometa, con un testo di Giuseppe Appella e una Preghiera a Gesù Bambino scritta dallo stesso Pentasuglia, è sotto il Patrocinio dell’Associazione dei Lucani a Roma e potrà essere visitato tutti i giorni fino al 7 gennaio 2021, dalle ore 10 alle ore 18.

Raffaele Pentasuglia è nato a Matera nel 1980. Dopo la laurea in Fisica a Milano, scopre la creta e decide di tornare nella sua città per intraprendere la carriera di scultore proseguendo così una lunga tradizione familiare strettamente legata all’arte e all’artigianato. Apre un laboratorio e si dedica alla lavorazione della ceramica e della cartapesta, producendo lavori ispirati sia alla tradizione locale che all’illustrazione e al fumetto contemporaneo diventati altro strumento di ricerca da cui sono nate pubblicazioni per l’infanzia. Pentasuglia ha realizzato, a Matera, i monumenti bronzei dedicati a Giambattista Pentasuglia, Rocco Mazzarone, Giovanni Pascoli e Francesco Paolo Conte, a Viggiano, quello dedicato a Giovanni Pascoli e a Castronuovo, per il Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino, il busto in cartapesta del Santo teatino.