26 Maggio 2023 - 10:59 . Cronaca
I proventi della mafia ripuliti a Roma, confiscati beni per oltre tre milioni di euro
Confische nella Capitale a beni per oltre 3 milioni di euro. Nella mattina del 26 maggio, la polizia di Stato ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal tribunale di Roma nei confronti di due soggetti inseriti in contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, operanti nel mandamento tirrenico, facenti capo a una nota famiglia di Gioia Tauro.
L’operazione, definita “Ragnatela”, è partita circa tre anni fa, consentendo agli inquirenti di ricostruire la carriera criminale di un calabrese e di un romano. Il primo, esponente di una nota cosca calabrese di Oppido Mamertina, si era trasferito nella zona dei Castelli Romani, investendo notevoli capitali, derivanti da reati di bancarotta fraudolenta e seriali intestazioni fittizie di beni con finalità elusive e agevolative, in un complesso immobiliare adibito ad albergo – ristorante rilevato dal pregiudicato romano. Quest’ultimo, noto usuraio, fin dalla fine degli anni Settanta, è stato in passato accostato a personaggi noti della criminalità organizzata, secondo gli investigatori è il collettore dei proventi della mafia per fini di riciclaggio.
La confisca dei beni comprende la totalità delle partecipazioni di una società di capitali con sede a Roma, attiva nel settore immobiliare; un complesso immobiliare, sempre a Roma, costituito da locali commerciali di estesa superficie; immobili per civile abitazione ubicati a Gioia Tauro; una polizza assicurativa del valore di 150mila euro, disponibilità finanziarie per oltre quattrocentomila euro, un complesso immobiliare già adibito ad albergo – ristorante a Rocca di Papa.
Rientrano, infine, tra i beni sequestrati anche due zanne di elefante di cospicuo valore economico.