28 Ottobre 2021 - 7:21
G20 a Roma: tiratori scelti, no fly-zone e strade chiuse. Ecco il piano sicurezza per l’evento
Roma si blinda in vista del G20, il forum internazionale a cui aderiscono i capi di Stato e di Governo di tutto il mondo. Parteciperanno, tra gli altri, il premier Mario Draghi, la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e quello degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha in programma anche una visita a Papa Francesco in Vaticano.
L’evento si terrà alla Nuvola di Fuksas all’Eur. Dopo le violenze che si sono verificate al termine della manifestazione No Green Pass in piazza del Popolo del 9 ottobre, con l’assalto alla sede della Cgil e al pronto soccorso dell’Umberto I, il livello di allerta è massimo.
NO FLY ZONE
Il piano messo a punto dalla Questura prevede un’area di massima sicurezza di 10 chilometri nel quartiere Eur, sorvegliata da tiratori scelti e con varchi di accesso presidiati, che potranno essere superati solo dagli addetti ai lavori muniti di appositi pass. Dalle 20 del 28 ottobre alle 1.59 del 1° novembre, inoltre, è istituita una No-Fly Zone per tutto il traffico aereo, compresi i droni, per un’area circolare estesa per 6.5 miglia, avente come centro La Nuvola. Per gli stessi giorni e orari, inoltre, rimarrà chiuso lo scalo di Roma Urbe e saranno proibiti i voli Vfr (che operano secondo le regole del volo a vista) per un raggio di 35 miglia dal punto sopra indicato.
OBIETTIVI A RISCHIO
Tra gli obiettivi a rischio, oltre alla Nuvola, ci sono: il Palazzo dei Congressi, dove verrà allestito il media center, Villa Pamphilij dove è prevista una colazione nella giornata di sabato, la zona dalla stazione Termini fino alle Terme di Diocleziano, Sorvegliati speciali anche Palazzo Chigi, la zona del Vaticano e quella del Quirinale dove è previsto il ricevimento serale. Per ragioni di sicurezza le Scuderie del Quirinale saranno chiuse al pubblico per l’intera giornata di venerdì 29 ottobre, mentre per sabato 30 la chiusura è prevista alle 15.30, con ultimo ingresso alle ore 14.
MODIFICHE AL TRAFFICO
Dalle 19 di venerdì 29 ottobre e sino alla conclusione dell’evento, è prevista in particolare l’attivazione di un’area di massima sicurezza attorno al centro congressi “La Nuvola”, con divieti di sosta (che scatteranno già prima delle ore 19) chiusure al traffico pubblico e privato e limitazioni anche al transito pedonale. La Questura ha inoltre richiesto, per sabato e domenica, la temporanea sospensione delle fermate della metro B di Eur Magliana, Eur Palasport, Eur Fermi e Laurentina.
Ai Parioli, dalle 21 di mercoledì 27, sono attivi divieti di sosta e fermata nell’area tra viale Rossini, via Aldrovandi, via delle Tre Madonne, via Bertoloni, via Mercadante, via Pinciana, via Paisiello, largo Asioli, piazzale Ferdowsi, via Omero, via Valmichi, piazzale Brasile, piazzale Paolina Borghese e via Emilio de Cavalieri.
Ancora venerdì, divieti di sosta e possibili chiusure nell’area di Palazzo Chigi e del Quirinale. Sabato 30 sono previsti provvedimenti analoghi che interesseranno la zona di piazza della Repubblica/via Cernaia/via Volturno/via delle Terme di Diocleziano/piazza dei Cinquecento e ancora il Quirinale; domenica, invece, l’area tra piazza Barberini, via del Tritone, via del Corso e tutte le strade che portano a Fontana di Trevi. I divieti di sosta scatteranno già diverse ore prima degli eventi.
Sempre la Questura ha richiesto, dalle 13 di sabato, e sino a cessate necessità, la chiusura della fermata metro di Repubblica e dell’accesso alla fermata metro di Termini che si trova al centro di piazza dei Cinquecento (gli altri accessi restano aperti).
Ancora sabato sono previsti divieti di sosta in via della Stazione Vaticana e a via di San Gregorio (direzione Porta Capena). Sempre il 30, temporanee chiusure al traffico su via Aurelia Antica, tra via di Villa Betania e via delle Fornaci.
LE PROTESTE
In occasione del G20 tornano in piazza i manifestanti di Fridays For Future sabato 30 ottobre alle 15 a Piramide, per arrivare fino a Bocca della verità. “Il G20 è l’occasione di concretizzare degli impegni per il clima realmente ambizioni e necessari”, dicono da Fridays for Future, anche in previsione della decisiva COP26 di Glasgow dove i paesi stentano a trovare un accordo persino sull’uscita dal carbone, “che sarebbe dovuta avvenire già anni e anni fa. I danni che stiamo apportando alla biosfera aumentano con ogni mese che passa; quest’estate è stata caratterizzata da disastri ambientali e dall’ultimo report dell’Ipcc, l’organo dell’Onu per il cambiamento climatico, in cui è stato ribadito ancora una volta che per restare sotto i +1.5 gradi dobbiamo agire ora”.