18 Agosto 2021 - 7:35 . Cronaca
Fallisce il blitz di Raggi sulle partecipate, le opposizioni: “Schiaffo alla sindaca, si chiude la consiliatura”
Si è trasformato in un flop già sul nascere il tentativo del Movimento cinque stelle e della sindaca Virginia Raggi di portare in extremis all’approvazione dell’Assemblea capitolina, nell’ultima seduta utile della consiliatura, la delibera per la riorganizzazione delle partecipate.
La proposta di Raggi prevedeva una razionalizzazione delle partecipate, con l’accorpamento di Roma Metropolitane (che si occupa dei progetti sui trasporti di Roma) con Roma servizi per la mobilità (società che gestisce il controllo sui trasporti della Capitale). Nello stesso atto era prevista la fusione di Farmacap (società che gestisce le farmacie comunali) con Zetèma (che si occupa di eventi culturali).
” L’accorpamento avrebbe di fatto distrutto Roma Metropolitane, che invece deve essere rilanciata per aggredire i fondi del Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza, ndr) sulla mobilità sostenibile – spiega in un comunicato il Pd capitolino –. Uno schiaffo istituzionale che le opposizioni danno alla sindaca ormai priva della maggioranza. Dopo cinque anni di disastri sulle partecipate, la Raggi ha tentato un ultimo colpo basso prima della fine della consiliatura, l’Assemblea ha detto no”.
La maggioranza pentastellata, diventata relativa da tempo, è infatti andata sotto nei numeri immediatamente dopo l’apertura della seduta: le opposizioni, unite, hanno bocciato l’ordine dei lavori – posto in votazione perché in capigruppo era stato votato solo dal M5S – con 26 contrari (solo 18 i favorevoli e 1 astenuto). Un fatto, senza precedenti almeno negli ultimi anni, che ha causato automaticamente la conclusione della seduta, l’ultima riunione ordinaria dell’Aula di questa consiliatura.
Alla mezzanotte di ieri, quando mancavano 45 giorni esatti dalla data delle elezioni, fissate per il 3 ottobre, è scattata la sospensione dell’attività: l’Aula potrà riunirsi solo per l’approvazione di atti straordinari indifferibili e urgenti, come da articolo 38 del Tuel (Testo unico sugli enti locali). E la delibera sulle partecipate – come sancito da un parere del segretario generale richiesto dal presidente Marcello De Vito – non fa parte di questi.
A motivare la bocciatura dell’ordine dei lavori da parte delle opposizioni è stato anche il capogruppo capitolino di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo: “Nonostante la piena disponibilità delle opposizioni a concludere la consiliatura con un ordine dei lavori condiviso, non c’è stata questa volontà da parte della maggioranza relativa, che fino all’ultimo istante ha voluto fare i conti con i numeri e a nostro avviso con la realtà della città. Questo voto contrario significa che la consiliatura finisce qui, ed è una conseguenza della mancanza di dialogo e di collaborazione che del resto è stata la caratteristica dell’amministrazione in questi anni”.