6 Ottobre 2021 - 11:28 . Cronaca
Elezioni, così cambia l’assemblea capitolina. I possibili assetti dopo il ballottaggio
Comincia a prendere forma, con sostanziali differenze a seconda di quale sarà l’esito del ballottaggio, fissato per il 17 e il 18 ottobre, l’assetto della nuova assemblea capitolina. Il primo dato da registrare è che a eleggere i 48 consiglieri saranno solamente i primi quattro schieramenti classificati (dunque la coalizione di centrodestra, quella di centrosinistra, la lista civica di Carlo Calenda e quella a sostegno della sindaca uscente Virginia Raggi), dato che nessun altro candidato o coalizione è riuscito a superare la soglia di sbarramento del 3%.
A seconda dell’esito del ballottaggio, ovviamente, cambierà il numero delle poltrone in mano al centrodestra o al centrosinistra, ma un dato certo c’è: l’exploit di “giallo” visto nel 2016, quando i grillini conquistarono 29 consiglieri, è solo un ricordo.
Cosa succede se vince Michetti: in caso di vittoria del centrodestra di Enrico Michetti al secondo turno, la maggioranza (29 più il sindaco) sarà formata da 17 consiglieri di FdI, 6 della Lega, 3 di Forza Italia, 2 della Lista Michetti e uno di Rinascimento. Dei 19 seggi dell’opposizione, 7 andrebbero alla Lista Calenda, 7 al centrosinistra (6 al Pd e uno alla Lista Gualtieri) e 5 alle liste a sostegno di Virginia Raggi (4 M5S e 1 Lista Raggi).
Cosa succede se vince Gualtieri: Se a trionfare dovesse invece essere Roberto Gualtieri, la maggioranza sarebbe guidata da un plotone di 18 consiglieri del Pd, insieme a 5 della Lista civica, 2 di Sinistra civica ecologista, 2 di Roma futura, uno di Demos e uno di Europa Verde. In minoranza il centrodestra con 9 seggi (6 Fdi, 2 Lega e uno Forza Italia), la Lista Calenda con 6 e le liste della sindaca uscente con 4 (3 M5S e 1 alla civica). In entrambi i casi, sarà necessario attendere i dati definitivi per confermare l’attribuzione dei seggi, in particolare per quanto riguarda l’assegnazione ai candidati sindaci non eletti.
I candidati consiglieri più votati: Il titolo di “miss preferenze” lo conquista Rachele Mussolini, nipote del duce, consigliera comunale uscente e candidata con FdI, ha ottenuto 8.263 preferenze. La minisindaca uscente del Pd e capolista del Pd, Sabrina Alfonsi ha conquistato 7.031, seguita da Maurizio Veloccia con cui era candidata in ticket (7013). Buon risultato anche per Andrea Alemanni, con 3.550 preferenze. Bene anche Simonetta Matone, vicesindaca in caso di elezioni di Michetti, che conquista 4.818 preferenze. Tra le liste che sostengono Gualtieri, c’è Roma Futura dell’ex minisindaco del III Municipio Giovanni Caudo, che ha ottenuto 4.820 preferenze. Bene anche Paolo Ciani di Demos (2.198) e Alessandro Luparelli di Sinistra civica ecologista (2.473). Per la lista di Carlo Calenda ottengono i migliori risultati Valerio Casini, assessore al Commercio uscente del II Municipio (3.318) e Francesca Leoncini (2.731) che ricopriva la stessa carica in III.
La lista più votata è quella di Calenda, che conquista il 19.07%.
I numeri potrebbero ancora cambiare leggermente, perché al momento sono state scrutinate 2.525 sezioni su 2.600.