20 Gennaio 2022 - 18:10 . Cronaca

Deruba un uomo e lo butta giù da Ponte Sisto: arrestato 23enne

Le operazioni dei vigili del fuoco sotto Ponte Sisto
Le operazioni dei vigili del fuoco sotto Ponte Sisto

Deruba un ragazzo di 3o e poi lo butta giù da Ponte Sisto. È stato arrestato per tentato omicidio il 23enne marocchino che nel luglio 2021 ha rischiato di uccidere un suo connazionale dopo averlo derubato.

I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Roma Trastevere, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale Ordinario di Roma, nei confronti del giovane, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato di tentato omicidio.

Grazie a una lunga e meticolosa attività d’indagine, i carabinieri sono riusciti a ricostruire la dinamica degli eventi, stringendo il cerchio intorno al giovane indagato. È emerso, infatti, che all’epoca dei fatti, la vittima avrebbe incrociato nelle vicinanze del ponte il 23enne, riconoscendolo come l’uomo che una settimana prima gli avrebbe rubato lo zaino nella zona di piazza Venezia.

Il 30enne, a quel punto, lo avrebbe avvicinato accusandolo del colpo e il 23enne, per tutta risposta, durante una colluttazione, lo avrebbe spinto giù dal ponte, scappando subito dopo, per garantirsi l’impunità. Nella caduta, la vittima è finita sul basamento del pilastro centrale del ponte, riportando varie fratture, poi, dopo la difficoltosa operazione di soccorso, la corsa all’ospedale San Camillo, dove gli vennero diagnosticate lesioni giudicate guaribili in 40 giorni.

Le indagini dei carabinieri, partite dall’analisi dei filmati delle telecamere presenti nella zona, dall’ascolto di testimoni e da una accurata attività informativa, hanno consentito di individuare nel 23enne il presunto responsabile del tentato omicidio. A supporto dell’accusa anche le comparazioni antropometriche effettuate dai Ris di Roma sui frame dei video che hanno ripreso la scena l’estate scorsa. I carabinieri hanno notificato il provvedimento all’indagato nel carcere di Rebibbia, dove si trova già ristretto per altra causa. Sono, tuttavia, in corso ulteriori accertamenti.