9 Gennaio 2023 - 17:32 . Cronaca
Caso Emanuela Orlandi, il Vaticano avvia nuove indagini
Il promotore della giustizia Vaticana Alessandro Diddi avvierà nuove indagini in relazione alla scomparsa di Emanuela Orlandi avvenuta a Roma nel giugno del 1983. In base a quanto apprende l’Ansa, l’iniziativa è legata ad una serie di istanze presentate in passato da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
La magistratura vaticana in primo luogo analizzerà gli atti e i documenti relativi alle vecchie indagini. Il procedimento della Procura di Roma sulle sparizioni di Orlandi e di Mirella Gregori, il 7 maggio sempre del 1983, venne archiviato nell’ottobre del 2015 su richieste dall’allora procuratore capo Giuseppe Pignatone, e ora presidente del Tribunale vaticano, e dai sostituti Ilaria Calò e Simona Maisto.
“Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati“, dice la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, commentando con l’Ansa la notizia.
“Vorrei capire un po’ di più in merito a questa notizia che ho appreso” dalle agenzie. Lo dice Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza scomparsa nel 1983, intervistato da Rainews 24. “Questa riapertura delle indagini da parte della giustizia Vaticana, aggiunge, “la leggo come una cosa positiva. Mi sono sempre illuso e disilluso nella vita”, e quindi “voglio andarci con i piedi di piombo, ma il fatto che si sia deciso di riaprire l’inchiesta la vedo come una decisione positiva”. “Io sono disponibile – dice ancora – e spero di essere ascoltato quanto prima” perché ci sono “degli elementi che sono emersi in questi ultimi anni. Ci sono ad esempio dei messaggi whatsapp che mi sono arrivati che parlano di cose che riguardano Emanuela”. Insomma, continua, se questa nuova indagine “è fatta in buona fede per arrivare a una soluzione, allora la vedo come una cosa positiva per fare finalmente chiarezza. Mi auguro che sia la volta buona perchè nasca una collaborazione” tra la giustizia italiana e quella Vaticana, “e si arrivi a una soluzione” perché “la verità da qualche parte sta, la verita c’è e alcune persone la conoscono”. E conclude: “Forse ci si e resi conto che questa è una storia che non si riuscirà a nascondere fino alla fine e prima poi dovrà arrivare a una soluzione. Ci sono nuovi elementi che vanno analizzati e io sono convinto che in Vaticano ci sono persone a conoscenza di tutto” e “per la prima volta il Vaticano ha deciso di arrivare a una soluzione”.