19 Gennaio 2022 - 18:56 . Cultura
Casino dell’Aurora, il Fai: “Speriamo che tutte le aste vadano deserte”
A 24 ore dalla prima asta per la vendita del Casino dell’Aurora, conclusasi con un nulla di fatto visto che non è stata presentata nemmeno un’offerta, il Fai (Fondo ambiente italiano) interviene spiegando il suo “piano” per salvare il gioiello di Villa Ludovisi.
“Il valore di 471 milioni, 170.000 euro al metro quadro – spiega Marco Magnifico, presidente del Fai – è apparso tanto esagerato da far sì che nessuno abbia manifestato interesse; questo ha evitato allo Stato italiano l’estremo imbarazzo di dover decidere se esercitare o no il diritto di prelazione cercando una cifra che avrebbe sconcertato una buona parte dell’opinione pubblica. L’auspicio è che anche le prossime due o tre aste vadano deserte onde arrivare, grazie ai ribassi, ad una cifra che consenta allo Stato italiano di esercitare, se lo crede, la prelazione (secondo la legge italiana, è quel diritto in capo ad un soggetto ad essere preferito, rispetto ad un altro a parità di condizioni, ndr)”.
Dopo il nulla di fatto del 18 gennaio, la prossima asta è fissata il 7 aprile. Nei giorni scorsi su Change.org è stata lanciata una petizione, che ha raccolto quasi 40mila firme, indirizzata al ministro della Cultura Dario Franceschini, in cui si chiede allo Stato di utilizzare i fondi del Pnrr per rilevare il Casino dell’Aurora e sottrarlo ai privati. Franceschini ha scritto al premier Mario Draghi e al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco per capire se e come il governo intenderà muoversi sulla questione. Su cui si era espresso anche lo storico dell’arte e docente universitario Tomaso Montanari: “Fermiamo questa vendita al miglior offerente – aveva detto in un’intervista a RomaH24 – Non è possibile vendere a qualche Paperone sparso per il mondo, la più bella villa di Roma, che contiene l’unico dipinto murale di Caravaggio, lo splendido Nettuno e Plutone, e l’Aurora del Guercino. Blocchiamo l’asta”. Al momento però nessun “Paperone” (tra i più quotati c’erano Bill Gates e il sultano del Brunei) si è ancora fatto, davvero avanti.