21 Marzo 2022 - 11:24 . Cultura
All’Opera di Roma una Turandot diretta da Oksana Lyvin, eroina del popolo ucraino
Sarà una Turandot nel segno della libertà del popolo ucraino quella che andrà in scena all’Opera di Roma da domani, 22 marzo al 31. Sul podio ci sarà infatti la direttrice ucraina Oksana Lyniv, diventata un simbolo per il suo impegno contro la guerra. Anche un’altra artista dell’Ucraina sarà protagonista dello spettacolo: si tratta di Oksana Dyka che si alterna nel ruolo della gelida principessa con Ewa Vesin, mentre in quello di Calaf vedremo Michael Fabiano e Angelo Villari, Altoum è Rodrigo Ortiz. Grande attesa anche per la regia firmata dall’artista cinese dissidente Ai Weiwei, al debutto nella direzione artistica di un’opera lirica.
Sul podio dell’Orchestra del Lirico capitolino ritorna dunque la direttrice ucraina Oksana Lyniv dopo il debutto romano dello scorso maggio, e dopo essere balzata agli onori delle cronache come prima donna a dirigere al Festival wagneriano di Bayreuth. Recentemente Lyniv si è fatta portabandiera nel mondo musicale internazionale contro la guerra scoppiata nel suo Paese: “Turandot è per me un’opera dal grande valore simbolico. Con la sua ultima opera, Puccini, il più grande compositore italiano del Novecento, più che dare risposte, ci pone delle domande, è un dubbio sospeso, come la realtà che stiamo vivendo- spiega Oksana Lyniv- Attraverso Turandot desidero farmi interprete del messaggio che Puccini ha voluto lasciare ai posteri negli ultimi istanti della sua vita, e cioè che l’amore alla fine è quel che conta più di ogni altra cosa“.
Per quanto riguarda Ai Weiwei, nelle sue intenzioni questa romana sarà la prima e unica esperienza operistica. Una scelta lontana dalla sua consueta ricerca artistica, ma che Ai Weiwei ha accettato anche perché, giovanissimo, era stato una comparsa nella Turandot di Zeffirelli al Metropolitan di New York.