4 Aprile 2022 - 21:24

Al Campidoglio il convegno sul modello “Città dei 15 minuti”, Gualtieri: “Una grande opportunità”

Foto del convegno “Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti”
Foto del convegno “Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti”

“Il modello della ‘Città dei 15 minuti’ permette di rendere concrete le tre grandi sfide che sono al centro delle politiche urbane a livello internazionale: sostenibilità, innovazione e inclusione”. Sono le parole pronunciate dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel convegno “Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti’, che si è tenuto il 4 aprile nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

Presenti all’incontro anche l’assessore al Decentramento e Città dei 15 minuti Andrea Catarci, l’ideatore del modello Carlos Moreno, le assessore di Milano e Barcellona, e Andrea Modica Bosinco, manager di IZILab (azienda che si è occupata di realizzare per il Comune di Roma le prime mappe della “Città dei 15 minuti”).

Il piano di sviluppo della città proposto dall’urbanista franco-colombiano della Sorbona Carlos Moreno è quello che l’amministrazione Gualtieri ha scelto come modello da applicare alla trasformazione urbanistica della Capitale.

“Un modello che rappresenta una grande opportunità per Roma, che soffre di una distribuzione fortemente disuguale dei servizi e delle condizioni economiche – ha continuato il sindaco, collegato da remoto –. La nostra città copre infatti una superficie amplissima, con una densità fortemente disomogenea e un tessuto urbano frammentato. È indispensabile lavorare per fare in modo che tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità di accesso alla mobilità pubblica, ai servizi amministrativi, educativi e sanitari”.

E l’assessore Catarci ha aggiunto: “Roma è una città unica al mondo, che però ha bisogno di riguadagnare vivibilità, e una dimensione a misura di cittadino e di cittadina. La ‘Città dei 15 minuti’ è un modello di città della contemporaneità, in cui l’innovazione renda più facile la vita di tutti i cittadini, da quelli che abitano dentro le Mura Aureliane a quelli che abitano nei territori più lontani dalla città. Una città della prossimità, in cui si realizzano i servizi dove mancano, ripartendo dalla tante esperienze positive che già ci sono e mettendole in rete”. Si tratta anche di un modello basato sul decentramento, “in cui i 15 Municipi, da propaggini ibride del Campidoglio come sono ora, diventino organi di governo locale a tutto tondo

La “Città dei 15 minuti” si basa sul raggiungimento di obiettivi strategici di prossimità e sostenibilità: una città in cui i servizi principali sono a portata di mano, entro 1250 metri dalla residenza di ogni cittadino, uno spazio che può essere percorso in circa 15 minuti a piedi o in bicicletta.

IZILab, la divisione digitale di IZI SpA, ha realizzato per il Comune di Roma una serie di mappe interattive che rappresentano il livello di accessibilità dei servizi, quali la mobilità, l’istruzione e la salute della città di Roma. Dal 5 aprile sul sito di IZILab saranno visibili le cartine dinamiche sulle quali ogni cittadino potrà verificare il livello di accessibilità, sia nel proprio quartiere sia nello spazio più ridotto della sua zona. E potrà anche mettere a confronto le varie aree all’interno dello stesso quartiere.

A intervenire al convegno proprio Andrea Modica Bosinco, manager di IZILab: “se uno spazio urbano rende vivaci e interconnesse tutte le sue periferie e le trasforma in nuove centralità – ha detto il manager – riduce le disuguaglianze, aumenta le opportunità, e rafforza le possibilità di crescita economica del territorio”.

“Le mappe che abbiamo realizzato – ha concluso – evidenziano come i servizi essenziali, quali la mobilità su ferro, l’istruzione e la sanità siano molto distanti se non addirittura assenti in diversi quartieri della Capitale, creando grandi disagi, occasioni di formazione mancate, fuga dalla città. Come cittadino vorrei che il governo Capitolino si concentrasse esattamente nel ‘connettere’ anche queste zone all’interno della rete dei servizi essenziali, realizzando uno spazio urbano ‘a portata di piede’, partecipato, vivo”.

Nel corso della tavola rotonda, è stato inoltre presentato da Daniele Di Fausto, CEO di eFM e Founder di Venture Thinking, un progetto sperimentale Hubquarter, che mira ad una “terza via”, quella della condivisione di spazi ed immobili già esistenti dunque attraverso la sharing economy permettendo a ciascuno di scegliere dove andare a lavorare, abbattendo così spostamenti, difficoltà logistiche e costi gestionali per le aziende.

“L’idea –  ha dichiarato Di Fausto – è quella di creare una soluzione congiunta pubblico-privato che riesca a connettere sul territorio 1 milione di postazioni di lavoro e renderle accessibili ai cittadini. In questo modo, il progetto Hubquarter avrebbe un impatto diretto in termini di valore generato: 3,6 miliardi di risparmi per le aziende pubbliche e private, 29 miliardi di maggiore produttività e life integration per le persone. Infine, grazie alla riduzione di CO2, e all’impatto su welfare e sviluppo dei servizi locali, il valore di ritorno sociale per le città coinvolte dalla rete Hubquarter sarebbe di 7,5 miliardi”.