18 Marzo 2022 - 0:13 . Cronaca
Il Forum sui beni confiscati alle mafie entra in funzione. Gualtieri: “Vittoria della legalità”
Il Forum di Roma Capitale sui beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata ha mosso il suo primo passo, a tre mesi dall’approvazione della delibera che lo ha istituito, con l’assemblea di tutti le associazioni che ne fanno parte in Campidoglio, giovedì 17 marzo.
Al battesimo di questo importante organismo, che contribuirà al riutilizzo di immobili e attività economiche sottratte alle mafie, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Bruno Corda.
“Una bella giornata per la legalità e la democrazia, con la partenza del primo Forum sui beni confiscati – ha detto Gualtieri –. Con il presidente dell’Agenzia nazionale vogliamo rafforzare la collaborazione e l’impegno comune, anche partendo dalla risposta all’appello della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sull’utilizzo degli immobili sequestrati alle mafie per l’accoglienza e il sostegno ai profughi e ai rifugiati dalla terribile guerra in Ucraina. Oggi vinciamo tutti: vince Roma, vincono i suoi cittadini e le associazioni che per anni hanno chiesto l’apertura del Forum che ora è diventato realtà”.
A popolare la platea degli uditori c’era anche Franco La Torre, figlio del politico e sindacalista Pio, ideatore della legge che istituì il reato di associazione mafiosa e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita, ucciso nell’aprile del 1982 da Cosa Nostra. Lo strumento del Forum “è importantissimo perché consente di cambiare il metodo e allargare alla società civile e alle reti sociali la platea dei soggetti coinvolti nel percorso di utilizzo dei beni confiscati – ha spiegato Gualtieri –. La natura partecipata di questo processo è essenziale per rispettare lo spirito della legge voluta da Pio La Torre. Perché il concetto di restituzione alla collettività dei beni accumulati dalle mafie richiede una partecipazione attiva della società civile e delle reti civiche”.
L’amministrazione Gualtieri intende “imprimere un’accelerazione al percorso di riutilizzo di questi beni, partendo dalla progettualità concreta e sostenibile legata ai bisogni del contesto rispetto a dove i beni sono ubicati. A Roma – ha proseguito il sindaco – ci sono 88 immobili confiscati: 76 già assegnati e utilizzati e 12 ancora non utilizzati. A inizio dicembre la lista si è allungata, l’Agenzia ha assegnato al Lazio 139 nuovi immobili, di cui 36 a Roma. Quasi tutti sono stati oggetto di una manifestazione di interesse da parte dei Municipi e dei Dipartimenti che vorrebbero utilizzarli per progetti di natura sociale, come il Dopo di Noi o rifugi per le donne vittime di violenza o soluzioni abitative temporanee. Tra le proposte c’è anche l’apertura di un centro diurno per l’Alzhaimer, un altro per l’assistenza ai minori e uno spazio per la distribuzione di pacchi alimentari. Tutti beni che, una volta acquisiti dal patrimonio capitolino, saranno pubblicati online con tutti i riferimenti necessari sul sito di Roma Capitale e la pagina del Forum”.