1 Ottobre 2021 - 16:30 . Cronaca
Elezioni, 5 domande sul futuro di Roma. Marrazzo (Partito Gay): “Le nostre idee per una Roma più efficiente e inclusiva”
Una struttura generale che coordini l’attività dei Municipi, affinché tutti abbiano a disposizione gli stessi strumenti. Una Capitale che sappia garantire e far rispettare i diritti di tutti e che faccia di turismo e cultura una vera ricchezza. Fabrizio Marrazzo, candidato sindaco di Roma per il Partito Gay alle elezioni del 3 e del 4 ottobre, spiega le sue proposte per la Capitale del futuro rispondendo a cinque domande.
RIFIUTI
La situazione dei rifiuti a Roma è critica. Cosa dovrebbe fare il futuro sindaco per cercare di risolvere questa emergenza?
“Roma è sicuramente in uno stato di emergenza rifiuti, è sotto gli occhi di tutti. Come città dobbiamo sfruttare la possibilità di creare dei luoghi dedicati allo smaltimento dei rifiuti attraverso impianti e stabilimenti ecosostenibili, ma dentro la città. Non è pensabile che lo smaltimento dei rifiuti di una metropoli come la nostra venga gestito altrove. Altri due punti fondamentali riguardo l’emergenza rifiuti sono la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali. A Roma la raccolta differenziata non viene rispettata: bisogna ripartire anche da questo, regolamentando e controllando la differenziazione e agevolando il riciclo di materiali. Il tema del riuso è importantissimo eppure nessuno ne parla, ma è fondamentale all’interno di un processo sostenibile. Altro tema è il discorso sul riciclo della plastica: aprendo e attivando a Roma stabilimenti dedicati al riuso della plastica si può fare di necessità virtù ri-utilizzandola nella produzione di oggetti di design ad esempio. Pensando anche ad un accordo tra pubblico e privato in fatto di materiali si innesca un processo virtuoso e si può risolvere una buona parte del problema. E come prevede il nostro progetto ‘Integra’ tali laboratori si possono fare nelle periferie in immobili pubblici non utilizzati, assumendo ad esempio donne vittime di violenza, LGBT+ cacciati di casa o persone in situazione di fragilità”.
TRASPORTI
A Roma il trasporto pubblico presenta numerose criticità. Per dirne una: le stazioni della metro di Castro Pretorio e Policlinico sono chiuse da quasi un anno. È possibile migliorare la situazione dei trasporti, favorendo forme di mobilità più sostenibili dell’auto?
“Roma dovrà utilizzare il Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza, ndr) per investire in mezzi di trasporto e per fare in modo che i collegamenti migliorino dal centro fino alle periferie romane. Gli investimenti passati sono stati pochi e condensati solo per il centro, come gli autobus elettrici che non hanno risolto il problema. Il trasporto è migliorabile con l’utilizzo di nuovi mezzi pubblici su ferro o misto ferro-gomma e, laddove possibile, utilizzando collegamenti elettrici o anche attraverso l’utilizzo di impianti di nuova generazione come i veicoli ibridi Le corse dei mezzi pubblici, inoltre, vanno aumentate. Allungando gli orari di attività della metropolitana capitolina, evitando in questo modo il congestionamento: i cittadini non sono un carico merce ma persone. Purtroppo veniamo da almeno 20 anni di abbandono e da una visione miope della gestione dei trasporti che ha visto pochissimi investimenti nelle strutture e troppi nel personale, talvolta ingiustificati”
CULTURA
Il Covid ha colpito duramente i luoghi della cultura: molti cinema e teatri della nostra città sono in crisi, alcuni hanno scelto di non riaprire. A Roma, inoltre, si stima che in dieci anni abbiano chiuso almeno 223 librerie. Come si può aiutare la cultura a ripartire?
“Quando parliamo di cultura tocchiamo molti aspetti sociali. Senza dubbio una città come Roma non può essere ancora un luogo di violenze e crimini d’odio a sfondo omotransfobico, etnico o di bullismo. Una città come Roma deve essere in grado di tutelare ogni tipo di comunità e renderla parte integrante del sistema. Partendo dalle scuole e arrivando agli ordini professionali, ai luoghi di lavoro. Per i lavoratori dello spettacolo dal vivo, inoltre, categoria che ha senza dubbio più sofferto questa pandemia, ma che è in grande sofferenza da decenni, vanno fatti investimenti oculati integrando i fondi pubblici con l’emanazione di bandi regolari e periodici. Mettendo anche a disposizione degli spazi in forma gratuita per associazioni culturali e sociali che forniscono un servizio pubblico, come i centri antiviolenza per donne e persone LGBT+ oltre ad associazioni teatrali, cinematografiche, musicali. Controllando e gestendo in maniera seria come vengono spesi dalle singole associazione i fondi pubblici che vengono erogati Anche le librerie vanno tutelate come luoghi di cultura con specifici bandi che prevedano progetti per avvicinare i giovani alle librerie e biblioteche”.
TURISMO
La pandemia ha portato anche a una notevole riduzione del turismo, mettendo in crisi ristoranti, hotel e musei. Eppure il patrimonio storico-artistico è una delle maggiori ricchezze di Roma: come si può rilanciarlo
Analizzando i dati pre pandemia Roma è, tra le grandi capitali europee, quella che cresce meno, anche se ha molto di più da offrire in termini di bellezza e cultura. Il turismo è sempre più mordi e fuggi e i visitatori sono spesso preda di abusivi e furbi. C’è bisogno di una migliore organizzazione e anche comunicazione della città come patrimonio turistico e culturale. Il Comune di Roma può e deve fare da regia, coordinandosi con le imprese e le associazioni del settore turistico, culturale e dell’intrattenimento, creando una rete di eventi ed iniziative tutto l’anno, in tutta la città. Qualche esempio per migliorare il turismo a Roma? Attraverso una maggiore efficienza dei trasporti ad esempio e della gestione dei rifiuti, con la lotta agli abusivismi e anche certamente incentivando un turismo LGBT+, rendendo Roma una meta sicura anche per le persone della nostra comunità (ad esempio ancora oggi non vengono date stanze matrimoniali a coppie LGBT+) ed infine prolungando gli orari dei musei e dei monumenti evitando ad esempio le file con sistemi di prenotazione che siano di facile accesso”.
DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO
Roma è divisa in 15 Municipi che per estensione e densità abitativa rappresentano delle vere e proprie città. Spesso i minisindaci hanno lamentato di non riuscire a gestire i problemi dei propri territori a causa di competenze ridotte e le risorse scarse. Come dovrebbe cambiare il rapporto tra Comune e amministrazioni territoriali?
“Più che di decentramento amministrativo dovremmo parlare di virtualizzazione dei servizi in modo che tutti i cittadini e tutte le cittadine possano accedere ai servizi municipali in modo semplice e rapido. È questo il futuro della pubblica amministrazione oltre ad essere l’unico modo per rendere un sistema di servizi omogeneo e uguale per tutti e tutte. L’istituzione del servizio 060606 che abbiamo oggi è stato un primo tentativo, ma che purtroppo ancora non risolve il problema e non restituisce un reale servizio al cittadino.Tutti i Municipi dovranno essere collegati tra loro, coordinati da una struttura centrale gestita dal Comune che consenta il dialogo tra tutti i municipi in modo da lavorare in sinergia e non come isole. Ogni Municipio deve avere le stesse capacità operative per ogni realtà. Vanno definite procedure per evitare che nei Municipi di colore politico diverso rispetto al comune si creino stalli su tutti i progetti, comportando danni al territorio ed ai cittadini”.
RomaH24 ha proposto a tutte le liste candidate in consiglio comunale di presentare la propria idea di Capitale del futuro rispondendo a cinque domande su rifiuti, trasporti, cultura, turismo e decentramento. La redazione pubblicherà le risposte di tutte le liste che vorranno aderire all’iniziativa.