16 Agosto 2022 - 12:34

Piero Angela, l’addio in Campidoglio: romani in coda dal mattino per l’ultimo saluto. Commovente il discorso del figlio Alberto

Il feretro di Piero Angela, accolto dai familiari – tra cui il figlio Alberto – e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è arrivato poco prima delle 11 in Campidoglio, dove fino alle 19 sarà aperta al pubblico la camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca del Campidoglio per la cerimonia laica e l’ultimo saluto al grande divulgatore scientifico, scomparso lo scorso 13 agosto a 93 anni. E subito si é formata una lunga coda di tanti cittadini che vogliono rendere omaggio a quest’uomo che ha lasciato il segno nel racconto della scienza.

Un grande cuscino di rose rosse adagiato sul feretro, e subito dietro le corone di fiori del Quirinale e della Presidenza del Consiglio dei ministri. La camera ardente in Campidoglio per l’ultimo saluto a Piero Angela, é stata aperta subito dopo il discorso del figlio Alberto:
“Ringrazio chi è qui, chi è a casa, chi è in piazza, i media. Sono abituato ad andare molto a braccio, ma in questa situazione capirete la mia difficoltà – ha detto Alberto Angela – Per me questo è un discorso difficile, penso che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci, però accade. Vorrei quindi partire dall’ultima cosa che ha fatto papà, il suo ultimo discorso che io e mia sorella abbiamo trascritto, e sembra un discorso a fine serata agli amici. Le persone vanno via ma il sentimento rimane, si trasmette nel tempo trasformandosi in valore e i valori restano in eterno. L’ultimo insegnamento – ha detto Alberto, figlio d’arte – mio padre me l’ha fatto non con le parole ma con l’esempio, mi ha insegnato in questi giorni a non aver paura della morte: la più grande paura dell’essere umano lui l’ha attraversata con una serenità che mi ha colpito”. “Per me – ha sottolineato il figlio di Piero Angela – continuerà a vivere attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz, ma anche in tutti quei ragazzi che hanno speranza nel futuro e cercano l’eccellenza, nei ricercatori che cercano di andare a meta nonostante tutte le difficoltà, in tutte le persone che cercano di unire e non di disunire, nelle persone che cercano la curiosità e le bellezze della natura, quelle che cercano di assaporare la vita. Era importante per lui avere una vita colma, amare la vita, da torinese sembrava riservato ma dentro aveva un fuoco”, ha raccontato ancora Alberto. Poi l’ultimo saluto: “L’eredità che lascia a tutti noi – ha concluso Alberto Angela – è importante, ed è un’eredità non fisica o di lavoro, ma di atteggiamento nella vita: quello che ci ha detto come ultima cosa è stato ‘Anche voi fate la vostra parte’. E io cercherò di fare la mia“.

Insieme ai familiari, tra i quali la moglie Margherita Pastore e la figlia Christine, gli amici e i colleghi, sono già tantissimi i cittadini accorsi nella Sala della Protomoteca dopo una lunga fila in piazza, dove forze dell’ordine, Protezione civile e Polizia locale monitorano la situazione. Presenti molte autorità, a partire dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Tra i primi ad arrivare in Campidoglio il presidente della Rai, Marinella Soldi, l’amministratore delegato, Carlo Fuortes, e la direttrice del Tg1, Monica Maggioni.