22 Maggio 2022 - 12:08
“Con me non viaggi”. L’attivista Soumahoro vittima di razzismo da parte di un tassista
“Puoi chiamare chi ti pare, con me non viaggi”. Sono le parole che un tassista avrebbe detto ad Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale, rifiutandosi di farlo salire a bordo.
A denunciare l’episodio, successo il 20 maggio alla stazione Termini, è stato proprio il sindacalista in un lungo post su Facebook. “Pochi minuti prima mentre aspettavo il mio turno nel rispetto delle precedenze – racconta – ho notato che lo stesso autista faceva cenno con l’occhiolino e con la testa a dei turisti ‘bianchi’ in fila alle mie spalle di prendere il suo taxi”.
“Non potendo farli salire nel suo veicolo prima di me, mi ha chiesto dove andavo prima ancora di entrare nel suo taxi. Gli ho risposto dandogli l’indirizzo dove ero diretto. La sua reazione è stata un rifiuto categorico di farmi salire”, continua a spiegare Aboubakar Soumahoro.
“Alla mia richiesta di una spiegazione sul suo atteggiamento, mi ha risposto che aveva finito la corsa e che era diretto a casa sua. Solo che pochi secondi dopo lo stesso autista faceva salire una signora ‘bianca’ senza aver chiesto neppure dove andasse – conclude –. A quel punto gli ho chiesto spiegazioni dicendogli che il suo comportamento era da segnalare alle forze dell’ordine. La sua risposta è stata la seguente: ‘Puoi chiamare chi ti pare. Con me non viaggi'”.
Soumahoro, tra i fondatori della “Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti e Rifugiati” e da sempre attivista per i diritti dei braccianti, nel post, ha detto di volere mettere a disposizione delle autorità competenti numero di licenza e targa del tassista, chiedendo delle “scuse anche per tutte le persone che questo tassista non fa salire a bordo del suo taxi a causa del suo atteggiamento, apparentemente di deriva razzista, che deve essere stigmatizzato”.