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“Tutta Roma”, il leccio di piazza Perin del Vaga e quei ragazzi del Flaminio

di Gianluigi Spinaci

di Gianluigi Spinaci

La storia di piazza Perin del Vaga inizia nel 1919, all’epoca del piano regolatore firmato dall’ingegnere Sanjust di Teulada, che diede inizio delle grandi costruzioni nella Capitale che portarono al disegno attuale del quartiere Flaminio, con i suoi eleganti palazzi, viali e giardini.

Gli edifici tra i quali è incastonata la piazzetta ellittica, stretta tra il lungotevere e piazza Melozzo da Forlì, furono costruiti proprio in quell’anno dall’Istituto Case Popolari. Un progetto grandioso, che vide realizzati in breve tempo tre isolati a corte con più di 300 alloggi abitativi.

Ma oltre a quella architettonica, c’è un’altra storia che riguarda piazza Perin del Vaga che gli abitanti del Flaminio amano ancora raccontare: quella del grande leccio plurisecolare che campeggia al centro della piazza, chiamato “Tutta Roma”.

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Il leccio “Tutta Roma” a piazza Perin del Vaga

Quando nel 1919 venne aperto il cantiere per la costruzione delle case popolari, si ipotizzò di di spostare l’albero per paura che potesse rovinare l’impatto visivo del progetto. Durante i lavori un gruppo di ragazzi del quartiere era solito arrampicarsi sui rami dell’antico leccio per ammirare dall’alto il panorama della città.

I progettisti, colpiti da quella scena, decisero quindi che l’albero non dovesse essere mai abbattuto, e lo lasciarono al suo posto.

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La targa posta sul leccio di piazza Perin del Vaga

Ancora oggi, una targa posta sull’albero ricorda quei ragazzi del Flaminio. C’è scritto: “Dal 1935 questo albero, per i ragazzi di allora, non si chiama più leccio ma ‘Tutta Roma’ perché salendovi sopra dicevano: ‘anvedi da quassù se vede tutta Roma'”.

LEGGI la news sulla fine dei lavori a piazza Perin del Vaga


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