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Quel braccio di ferro con l’Egitto per Patrick e Giulio
di Daniele GalliUna mobilitazione per Patrick Zaki. Un appello, pacifico, per la sua liberazione. Amnesty International ha organizzato un sit-in davanti all’Ambasciata d’Egitto, al 267 di via Salaria. L’appuntamento è per mercoledì 19 febbraio, a partire dalle 16,30.
Il Trieste-Salario si appresta quindi ad accogliere nel suo seno una protesta per Patrick George Zaki, il 27enne egiziano che studiava all’università di Bologna e che venerdì 7 febbraio, stando alle informazioni filtrate dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani (in testa, Amnesty), era stato arrestato a Il Cairo per avere contestato il regime di Al Sisi.
L’idiosincrasia delle autorità egiziani per la critica si è manifestata anche nel nostro quartiere. Proprio oggi, 14 febbraio, è stato fatto spartire il murales dell’artista Laika, che ritraeva Patrick Zaki abbracciato a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso dalla polizia egiziana a cavallo tra gennaio e febbraio 2016.
Un delitto orrendo e ancora impunito, i cui riflessi si sono avvertiti anche nel nostro quartiere. A più riprese, tra il 2018 e il 2019, il Trieste-Salario ha infatti assistito inerte alla sistematica rimozione di una targa per Regeni, apposta all’ingresso di Villa Ada, proprio in corrispondenza dell’entrata delle auto del corpo diplomatico egiziano. C’era scritto “Largo Giulio Regeni”.
Chi è stato? Probabilmente, gli stessi che adesso hanno tolto il murales per Giulio e Patrick. Due ragazzi di nazionalità diverse, ma uniti dalla passione per l’esercizio dei diritti civili. Si chiama democrazia.
Per questo, Amnesty International si ritroverà mercoledì alle 16,30 davanti a Villa Ada. In largo Giulio Regeni.
GUARDA le foto del murales in cui Giulio Regeni abbraccia Patrick Zaki sulle mura di Villa Ada
LEGGI della targa dedicata a Giulio Regeni rimossa dall’ingresso di Villa Ada