6 Aprile 2021 - 3:11 . Flaminio-Parioli . Ambiente
Villa Borghese, parte il progetto di conservazione della Valle dei Platani
Parte il progetto di conservazione della Valle dei Platani a Villa Borghese, che si pone l’obbiettivo di salvaguardare quello che è a tutti gli effetti un museo all’aria aperta.
L’intervento prende il via grazie al Comitato organizzatore del concorso ippico, sotto la guida in particolare di Diego Nepi, direttore degli eventi di piazza di Siena, in sintonia con l’associazione degli Amici di Villa Borghese, che hanno commissionato il progetto, e con il patrocinio del Dipartimento Tutela ambientale di Roma Capitale.
La Valle dei Platani di Villa Borghese costituisce l’unica isola urbana di antichi platani orientali in occidente. Gli undici esemplari di Platanus Orientalis piantati nel 1600 dal Cardinale Scipione Caffarelli Borghese, sono stati definiti dallo scienziato Peter Raven, uno dei massimi botanici viventi: “preziose reliquie viventi, capolavori insostituibili e impareggiabili quanto il David di Donatello, una parte importante dell’eredità mondiale”.
Il Comitato organizzatore di Piazza di Siena metterà in campo una squadra di esperti selezionali a livello europeo, indicati da prestigiose istituzioni internazionali dedite alla conservazione e al restauro di antichi alberi e boschi, per arrestare il deperimento dei platani, rigenerali e conservarli al fine di tramandarli alle future generazioni.
In particolare, l’intervento è studiato per ripristinarne la vitalità, per restituire fertilità al terreno, per migliorare l’esposizione degli alberi alla luce, rimuovere gli ostacoli al loro sviluppo.
I lavori sono diretti dai botanici francesi Pascal Genoyer e Claire Atger, affiancati da una squadra italiana di tree climber (arrampicatori sugli alberi), capitanati da Renato Comin, uno dei padri dell’arboricoltura italiana.
L’intervento sarà diviso in tre fasi: la prima, che inizierà martedì 30 marzo e terminerà giovedì 1° aprile, riguarda l’esposizione alla luce degli antichi platani.
Nei mesi di maggio e giugno si interverrà invece sul suolo: attraverso lo scavo di piccole trincee, verranno rimossi i detriti accumulatisi nei secoli nella Valle, che saranno sostituiti con terra di buona qualità.
Considerata l’eccezionalità del sito, saranno rispettate precauzioni importanti: le operazioni avverano con gradualità, interessando all’inizio soltanto alcuni esemplari scelti fra quanti possono trarre maggiore beneficio. Dopo un periodo di osservazione per valutare le reazioni, verranno trattati gli altri.
La massima prudenza vale anche per il materiale impiegato durante i lavori: macchinari, attrezzi, terriccio saranno disinfettati e analizzati per scongiurare possibili contaminazioni da agenti patogeni.