8 Maggio 2021 - 10:10 . Flaminio-Parioli . Ambiente
Villa Ada, tutti i numeri degli abbattimenti: 132 alberi “già morti e secchi”
Si è svolta la commissione ambiente di Roma Capitale, durante la quale il Comune ha illustrato numeri e motivazioni dei numerosi abbattimenti di alberi effettuati dall’inizio di aprile nelle ville storiche della città, in particolare a Villa Ada.
Nello specifico, sono 132 gli alberi “di fatto già morti e secchi, non a causa della cocciniglia”, riferisce l’Osservatorio Sherwood citando la commissione, “pericolosi per la pubblica incolumità” che sono stati o verranno abbattuti a Villa Ada, sul viale di maggiore frequentazione. Trentasette pini (27 già abbattuti, 10 da abbattere a Monte Antenne), 94 olmi (10 ancora da tagliare) e una robinia.
La commissione, convocata dal presidente Daniele Diaco (M5s), è servita per provare a porre fine alle polemiche montate dallo scorso 4 aprile a oggi, con decine di segnalazioni da parte di comitati e cittadini, video e fotografie di quanto resta degli alberi tagliati dall’ufficio giardini, oltre a una lettera firmata da 11 associazioni e indirizzata all’assessora al Verde Laura Fiorini. “Nel corso della riunione è stata sollecitata un’informazione preventiva e trasparente ai cittadini su queste operazioni – ribadiscono dall’Osservatorio Sherwood – , con la diffusione delle schede tecniche degli alberi da abbattere, magari creando degli info point nei parchi e nelle ville storiche. È stato riaffermato che siamo in un periodo sbagliato per questi interventi, con la ripresa vegetazionale e la nidificazione e segnalato il mancato rispetto in diverse occasioni delle norme di sicurezza nei cantieri”.
“Soprattutto, infine, è stata chiesta a gran voce – conclude l’associazione – la ripiantumazione di nuovi alberi per garantire la dovuta e necessaria riforestazione, concretizzando il nostro progetto che ha vinto i fondi del Bilancio partecipativo. Il presidente Diaco ha promesso la riattivazione del Tavolo di coordinamento con le associazioni su Villa Ada. Staremo a vedere se sono soltanto promesse elettorali, oppure il Campidoglio si è davvero ricordato dell’esistenza del secondo parco più esteso di Roma”.