28 Giugno 2020 - 13:00 . Villaggio Olimpico . Curiosità
Tutto su La gazzetta Olimpica, il giornale realizzato dai bimbi del Villaggio
Anche quest’anno ce l’hanno fatta. I bambini della scuola elementare Villaggio Olimpico hanno pubblicato per il quarto anno di fila un nuovo numero de La gazzetta Olimpica. Il periodico nasce con il lavoro e lo sforzo di tutti, alunni in primis, maestre, residenti del quartiere e commercianti. Tutti uniti per dare voce ai più piccoli, perché anche loro hanno qualcosa da raccontare, anzi molto: sogni, disagi, preoccupazioni, progetti.
Basta sfogliare le pagine della rivista: “Il villaggio che vogliamo”, un servizio che racconta i problemi della zona e i progetti; “Coronavirus, scuole chiuse: Evviva! E invece no”, un approfondimento sulle lezioni on line, i progetti falliti e i disagi. Ma anche servizi sul tempo libero, poesie d’amore. Insomma, un giornalino semplice ma ricco di contenuti vivi. E un impegno non da poco perché dietro le 24 pagine a colori si nascondono riunioni di redazione fatte a scuola, ore di formazione, scrittura e grafica.
A dare una mano all’avventura, fin dall’inizio è stato il giornalista Alessandro Cisilin, ex presidente dell’associazione Villaggio dei Bambini: “Ho insegnato loro alcuni rudimenti del mestiere, ma poi sono state bravissime le maestre ad assisterli. Il giornale è davvero frutto dei bambini. Io intervengo nuovamente solo in fase di impaginazione”. Un’esperienza che, nel tempo, ha persino suscitato l’interesse dell’università La Sapienza. Nelle ultime due edizioni alcuni ricercatori di sociologia della comunicazione hanno partecipato come uditori alle riunioni di redazione e ora utilizzeranno il materiale raccolto, sempre nel rispetto della privacy, per i loro lavori di ricerca.
A dare sostegno all’iniziativa è stata fin dall’inizio la coordinatrice della scuola, Maddalena Gattinara. Ma un apporto importante è arrivato anche Digicad, una tipografia di via Flaminia, che stampa gratuitamente le 200 copie anche poi vengono distribuite tra le edicole e i bar di quartiere, ma anche all’Auditorium. E il ricavato va poi in beneficenza alla scuola.