13 Ottobre 2020 - 10:49 . Flaminio . Cronaca
Sant’Andrea del Vignola, restauro a metà: le mura appaiono ancora danneggiate
Restyling incompiuto alla chiesa di Sant’Andrea del Vignola. I lavori di ristrutturazione alla parrocchia del Flaminio erano iniziati lo scorso giugno. L’intervento conservativo sulla copertura e sulle parti esterne è stato messo in atto dalla Sovrintendenza di Roma Capitale, con uno stanziamento di circa 136.000 euro. In particolare, si era reso necessario il restauro della cupola della chiesa che presentava una crepa, che è stato da poco completato.
Il 7 giugno sono state rimosse le impalcature che circondavano il muro di cinta della chiesa progettata da Jacopo Barozzi ma, come si vede dalle foto scattate da RomaH24, la struttura versa ancora in uno stato di evidente degrado, con varie crepe e scritte sul muro.
“Il fatto che siano state tolte le impalcature senza che fossero terminati i lavori alle mura esterne è una brutta notizia. Potrebbe voler dire che siano terminati i fondi e che quindi si lasci la situazione così”, ha commentato Sandra Naggar del Comitato Don Minzoni, che per primo ha lanciato l’allarme sullo stato della parrocchia.
La nostra redazione ha dunque contattato la Sovrintendenza Capitolina per avere informazioni al riguardo. Al momento, però, senza risposte.
La piccola chiesa su via Flaminia deve il suo nome a una storia unica, raccontata nel nuovo volume “La Storia del Flaminio” (Typimedia, 208 pagine, 14,90 euro). Il papa Giulio III ne ordinò la costruzione per ricordare la sua miracolosa fuga dalle mani dei lanzichenecchi la notte del 30 novembre 1527, giorno di Sant’Andrea. Era un’epoca diversa e questo edificio si ergeva nella campagna. Per la precisione, all’interno del vasto complesso di Villa Giulia, proprietà di papa Giulio III.
Oggi la chiesa di Sant’Andrea del Vignola sorge in un lembo di verde residuo, tra via Flaminia e viale Tiziano. Davanti al suo ingresso, affacciato sui binari del tram, scorre il traffico. Ci si passa di fronte quasi senza farci caso. Eppure questo piccolo tempio è davvero un patrimonio del quartiere.
Per celebrare la sua edificazione, all’epoca, furono persino organizzate solenni celebrazioni, con una processione e corse di cavalli che ebbero come punto di arrivo proprio questo luogo.
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