1 Novembre 2019 - 7:43 . Parioli . Cronaca

Parco Rabin, questo è il piano del Municipio per rilanciare l’area verde

Il II Municipio studia un piano per il recupero del parco Yitzhak Rabin. Lo scorso 18 ottobre, il Consiglio ha approvato una risoluzione nella quale viene chiesto al Simu (il Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale) e al Dipartimento Tutela Ambiente il rilancio e la messa in sicurezza dell’area verde che si trova tra Villa Ada e via Panama.

Ma facciamo un passo indietro. Come si legge nel documento, dalla primavera del 2014 quasi metà del parco è chiusa al pubblico a causa di alcuni cedimenti del terreno provocati da cavità sotterranee. Uno studio condotto dalla Protezione civile, dall’Istituto nazionale di Geofisica e di Vulcanologia e della Sapienza, pubblicato alla fine di quell’anno, indicava la necessità di un’esplorazione diretta delle cavità, per definirne lo stato e individuare le azioni per il recupero e la riapertura dell’intera area.

E poi? Nel dicembre 2016 il Consiglio del II Municipio aveva approvato una prima risoluzione, successiva a un sopralluogo della Commissione ambiente, nella quale si chiedeva al Simu e al Servizio giardini l’avvio degli interventi per sanare la situazione.

La necessità delle operazioni nel parco Rabin è indicata anche nel cosiddetto “Piano investimenti triennale 2018-20” di Roma Capitale, al cui interno sono iscritte due opere relative a “Rilievi geognostici e strumentali per la mappatura delle cavità sottostanti Villa Ada e Parco Rabin e riempimento degli ambienti ipogei ad elevato rischio crollo“, per un importo totale di 550.000 €. La gara per la progettazione della prima opera – si legge – risulta essere stata avviata nel dicembre 2018, per una spesa di 13.686,10 €.

 

Alla luce di questo, quindi, il Municipio chiede informazioni sulle due opere riguardanti il parco Rabin inserite nel Piano Investimenti, oltre al recupero e la messa in sicurezza della recinzione metallica che delimita l’area del parco chiusa al pubblico. E ancora, la rimozione degli alberi e dei rami caduti, la sostituzione delle panchine danneggiate e il ripristino dei cancelli dell’area giochi presente all’interno del giardino, per poterlo finalmente restituire interamente al quartiere.