16 Ottobre 2021 - 7:30 . Flaminio . Ambiente

Nasce una nuova professione a difesa del Tevere. Così i “genieri – sentinelle” si prenderanno cura del fiume

Tevere
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Il Tevere può contare su cinquanta nuovi professionisti per difenderlo dall’inquinamento e dall’incuria. Nella sede della onlus Marevivo, ubicata nell’anfiteatro sul Tevere dello scalo de Pinedo, si è tenuta la consegna degli attestati del primo corso sperimentale europeo per geniere della protezione ambientale e climatica. A ritirarlo, i primi cinquanta professionisti che assisteranno le amministrazioni comunali nella fase di adattamento ai cambiamenti climatici.

I neo genieri saranno vere e proprie sentinelle del Tevere, in di rilevare situazioni a rischio e suggerire piani di intervento adeguati. Il corso di formazione, primo in Europa, è una collaborazione tra l‘università La Sapienza, Marevivo onlus, Eurispes, Atena, Movimento Azzurro, Ecoitaliasolidale, Accademia Kronos e Sigea. Le lezioni erano partite lo scorso 10 settembre nelle aule del dipartimento di Chimica de La Sapienza. Il presidente scientifico del corso, professor Luigi Campanella, è stato coadiuvato dal direttore del dipartimento di Chimica, professor Luciano Galantini. Le lezioni hanno avuto il contributo, tra i docenti incaricati, di Diana Corradi, biologa marina di Marevivo, e Marco Marcelli, fondatore e responsabile del laboratorio di Oceanologia sperimentale ed Ecologia marina del dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche dell’università della Tuscia.

La formazione ha coinvolto cinquanta partecipanti, anche in considerazione delle disposizioni anti-Covid, ma al momento sono in lista di attesa altri cinquanta pre-iscritti. “Le lezioni – si legge nel sito ufficiale di Marevivo – hanno fornito ai partecipanti elementi scientifici, sociologici ed economici, indispensabili per aiutare i comuni ad affrontare i fenomeni meteo-climatici indotti dai cambiamenti climatici, come, ad esempio, periodi di siccità, tempeste e inondazioni, bolle di calore pericolose per la salute umana, incendi boschivi, aumento di popolazioni di insetti nocivi all’agricoltura, presenze di meduse, pesci alieni e alghe tossiche provenienti da mari più caldi e così di seguito”.