4 Aprile 2022 - 21:38 . Cronaca
Cucchi, il verdetto definitivo della Cassazione: i due carabinieri condannati a 12 anni
I giudici della Quinta Sezione della Corte di Cassazione hanno condannato a 12 anni per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati del pestaggio di Stefano Cucchi. La pena prevista in Appello è stata ridotta di un anno. Rinvio in Appello per la rideterminazione della pena invece per Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, accusati di falso.
“A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull’omicidio di Stefano. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di loro che ce l’hanno portato via” ha detto Ilaria Cucchi subito dopo la lettura della sentenza da parte dei giudici della Corte di Cassazione. “Devo ringraziare tante persone, il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi, va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni e un grande grazie va anche al dottor Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui” ha concluso la sorella di Stefano.
Queste, invece, le parole della madre di Stefano, Rita Calore, subito dopo la lettura della sentenza della Corte di Cassazione, riportate dall’avvocato Stefano Maccioni che l’ha informata dell’esito dell’udienza: “Finalmente è arrivata giustizia, dopo tanti anni, almeno nei confronti di chi ha picchiato Stefano causandone la morte”.
Il geometra Stefano Cucchi si è spento il 22 ottobre 2009, all’età di 31 anni, nel reparto detenuti dell’ospedale Pertini di Roma. Era stato fermato il 15 ottobre al Parco degli Acquedotti dai carabinieri, che l’avevano trovato in possesso di alcuni grammi di droga e portato alla caserma Casilina. Dove, come ha stabilito la giustizia nei suoi tre gradi, è stato pestato a morte dai carabinieri che lo avevano preso in custodia.