1 Aprile 2022 - 7:26 . salario
Cava di Villa Ada, ‘Sotterranei di Roma’ organizza la pulizia: la storia del luogo e come aderire
di Marco Barbaliscia
Una missione per riportare decoro in un angolo tanto nascosto quanto prezioso di Villa Ada. L’associazione ‘Sotterranei di Roma’, nell’ambito della giornata ‘Roma cura Roma’ in programma sabato 2 aprile, promuove un evento di pulizia nella cava sopra via Anna Magnani. Un posto particolare, sconosciuto ai più, ed immerso nella natura e nel verde del parco.
La cava sotterranea non è di epoca romana, ma risale al XVIII secolo. Durante l’epoca dei Savoia si ipotizza fosse stata utilizzata per reperire materiale edilizio come tufo e pozzolana. Il percorso, al momento, è solo speleologico e non aperto al pubblico. L’associazione ‘Sotterranei di Roma’ più volte ne ha richiesto la messa in sicurezza e l’occasione di pulizia funge anche da pretesto per ribadire la domanda.
Nel 2019, durante un’attività di ricerca promossa dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sono stati rinvenuti all’interno della cava dei cimeli bellici e i resti della divisa di un Regio Carabiniere. Una targa impressa nel metallo riporta ancora i dati del proprietario: Michelangelo Benedetti, nato a Verona nel 1923 e trasferitosi a Roma nel 1942 per svolgere il servizio di leva.
Come si presenta la cava
Ma come mai si è reso necessario un evento di pulizia? Lorenzo Grassi, coordinatore del gruppo di ricerca su Villa Ada di ‘Sotterranei di Roma’, ripercorre a Roma H24 la storia recente del sito: “La parte iniziale della cava e gli spazi sovrastanti sono stati utilizzati come rifugio dai senzatetto per molto tempo”.
Lo scorso anno – prosegue – “si era formato un accampamento di grandi dimensioni. Nell’area sono presenti due pozzi che danno aria e luce agli ambienti iniziali della cava. Questi sono stati utilizzati dagli occupanti come luogo per gettare i rifiuti. L’area è ora disabitata, ma è rimasta l’immondizia. La parte all’aria aperta presenta i resti dell’insediamento, mentre l’ingresso della cava è ricoperto di immondizia, soprattutto bottiglie di plastica ed ingombranti come due carrelli della spesa, un baule, reti, finestre e porte”. Gli oggetti pesanti sono stati già tirati fuori dagli attivisti di ‘Sotterranei di Roma’.
Pulizia della cava a Villa Ada: l’organizzazione della giornata
L’intervento si preannuncia lungo e laborioso, ma i compiti sono già stati studiati nel dettaglio: “L’operazione di pulizia riguarderà solo l’ingresso della cava. A scendervi all’interno, però, saremo noi speleologi per ovvi motivi di sicurezza”, spiega Grassi. Che precisa: “Chi vorrà venire a dare una mano sarà incaricato sia della pulizia degli spazi esterni, ma anche e soprattutto del trasporto dei rifiuti dalla cava sino alla strada. Il punto di raccolta è stato predisposto in via Anna Magnani, a 100 metri, e la giornata prevede anche la pulizia del tratto interessato”.
Il materiale per la pulizia è messo a disposizione da ‘Roma cura Roma’: “Abbiamo chiesto in dotazione 15 set più specifici per noi speleologi di ‘Sotterranei di Roma’ che scenderemo nella cava. Poi ancora guanti, cinque pale, centinaia di sacchi e rastrelli”, dice Grassi. Che aggiunge: “Diverse persone si sono già prenotate e registriamo già una trentina di presenze. L’evento si svolge con la collaborazione di altre tre associazioni: Driade, Retake Roma e Plastic Free”.
Un sabato di pulizia, storia ed avventura per fare del bene, divertendosi. L’evento, al momento, dovrebbe svolgersi, nonostante le previsioni meteorologiche non positive: “L’organizzazione è partita e sarebbe difficile spostarla. L’acqua non ci spaventa, speriamo non faccia tanto freddo. Villa Ada, sotto il diluvio, si trasforma in una piccola foresta pluviale, e diventa ancora più bella”, chiude Grassi.
L’appuntamento è per sabato 2 aprile dalle 9 alle 14. Il punto d’incontro è in via Magnani. Per aderire è richiesta la prenotazione tramite il portale istituito da Roma cura Roma (qui il link per aderire). La registrazione dà in automatico un’assicurazione gratuita a chi aderisce.
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