22 Luglio 2020 - 19:01 . FuoriQuartiere . Cronaca
Confiscato il Salaria Village, ora è dello Stato: ecco cosa accadrà adesso
The End. Il più grande centro sportivo della Capitale, il Salaria Sport Village, è stato sequestrato in via definitiva questa mattina, 22 luglio, dalla Guardia di Finanza. Come accertato dalla magistratura, il centro era stato acquistato dall’imprenditore Diego Anemone con disponibilità finanziarie ritenute frutto di reati di evasione fiscale, riciclaggio e appropriazione indebita.
Si tratta di un centro sportivo, composto da una club house, un bar-ristorante, un centro benessere, una palestra, uffici, foresterie, spogliatoi, impianti sportivi (tra cui due piscine olimpioniche), campi da calcio e calcetto, campi da tennis, terreni, aree verdi e parcheggi, per un valore complessivo di oltre 145 milioni di euro.
Il provvedimento arriva dopo una vicenda giudiziaria nel corso della quale il Tribunale capitolino ha disposto, su richiesta della Procura, il sequestro – eseguito nel maggio 2014 e poi nel 2018 – e la confisca di primo grado, poi confermata dalla Corte di Appello. La pronuncia della Corte di Cassazione ha messo così fine alla vicenda.
Anemone era salito agli onori della cronaca a seguito delle indagini condotte sulla cosiddetta “cricca” degli appalti che, con condotte corruttive e illeciti tributari diretti a camuffare l’erogazione di tangenti, ha consentito l’assegnazione a poche imprese “favorite” (tra cui quella di Anemone) di importanti opere pubbliche. Tra queste i Mondiali di nuoto 2009 svoltisi proprio nella Capitale, le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e il vertice G8 all’isola de La Maddalena.
In particolare l’imprenditore, secondo quanto emerso dalle indagini, riuscì a corrompere Balducci, che provvedeva ad assegnargli gli appalti mediante la costituzione in comune di società utilizzate per reimpiegare gli ingenti proventi illeciti. Grazie a una di queste aziende riuscì ad acquisire il Salaria Sport Village.
Proprio lo scorso anno la Giunta Capitolina aveva approvato il Protocollo di intesa con la Federazione Italiana Gioco Calcio per la definizione di un progetto comune che valorizzasse il centro sportivo di via San Gaggio. Secondo l’intesa il centro, al cui interno verrà realizzato anche un centro medico-fisioterapico, potrà ospitare le nazionali di calcio italiane, oltre ad altre discipline sportive e creare un’accademia di alta formazione, con percorsi didattici rivolti ai giovani e agli atleti che si preparano per il post carriera.