5 Maggio 2020 - 9:48 . Flaminio-Parioli . Cronaca

Covid-19: le 5 cose da sapere su Immuni, l’app che dirà se siamo a rischio contagio

Nel corso di una conferenza stampa tenuta il 28 aprile, il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, ha illustrato le principali funzionalità di Immuni, la app che ci consentirà di sapere se siamo venuti in contatto con soggetti positivi al Covid-19. Punto per punto, ecco cosa sappiamo su questa app.

1) CHI LA STA CREANDO – Immuni sarà sviluppata da Bending Spoons, un’azienda fondata a Milano nel 2013 da quattro ragazzi italiani e uno polacco. È una tra le prime dieci società al mondo per download di app.

2) COS’È – Immuni è una app per iOS e Android. Sarà adottata dal governo italiano per ricostruire i contatti con soggetti contagiati dal Covid-19.

3) COME FUNZIONA – La app avrà la funzione di contact tracing. Immuni ci assegnerà un ID temporaneo che, grazie alla tecnologia Bluetooth low energy (Ble), sarà trasmesso agli smartphone dei soggetti con cui verremo a contatto. Si tratterà di codici anonimi crittografati, che saranno associati a dei metadati, come la durata del contatto. Gli ID saranno trasmessi al server del ministero della Salute. Le app sui nostri telefonini consulteranno ogni giorno quel database e, se risulterà un contatto con soggetti positivi al Covid-19, riceveremo una notifica. Starà poi a noi sottoporci rapidamente a un tampone o a una quarantena volontaria, per comprendere se siamo stati a nostra volta contagiati. Il commissario Arcuri ha spiegato: “L’alert partirà quando avremo avuto un contatto stretto per più di quindici minuti con una persona positiva”. Perché quindici minuti? “Gli scienziati ci dicono che quello è il tempo minimo certo per essere a rischio di contagio”, ha chiarito Arcuri.

4) QUANTO COSTERÀ – Immuni sarà completamente gratuita. La app potrà essere scaricata dal play store Android e dall’Apple store per dispositivi iOS. Al momento, non è previsto il download per Windows Phone.

5) QUANDO SARÀ DISPONIBILE – Non c’è ancora una data precisa. Per bocca di Arcuri, il governo si è limitato a far sapere che sarà disponibile “entro maggio”. Il 4 scatterà comunque la fase 2 dell’emergenza.

LEGGI l’intervista a Gianluigi Ciacci