5 Maggio 2020 - 10:20 . FuoriQuartiere . Curiosità

Via Tigrè, l’uomo dei flash mob solitari: “Vi svelo chi sono e perché l’ho fatto”

Marco Santinelli
Marco Santinelli

Da flashmob di quartiere a caso mediatico nazionale. Durante l’emergenza Covid-19, Marco Santinelli, coreografo residente in via Tigrè, si è affacciato tutti i giorni dal suo balcone per cantare e ballare sulle note dei tormentoni della musica italiana. Il problema? La sua iniziativa ha suscitato non poche polemiche ed è stata riportata addirittura dal Corriere della Sera e da Dagospia: “Un solitario flash mob di mezz’ora a tutto volume, con tanto di megafono, cantando le canzoni dei ricchi e poveri – scrive Il Corriere della Sera –. I vicini hanno contattato i vigili urbani per il chiasso sentendosi rispondere che in questo periodo hanno altre emergenze”.

La versione di Santinelli però è ben diversa: “Si è lamentato soltanto un vicino di casa – spiega a RomaH24 –. Ho cantato tutti i giorni alle 18 per venti minuti ricevendo tanti ringraziamenti e messaggi commoventi. Dispiace che questa storia sia stata raccontata così. Ad ogni modo i balli di via Tigré sono finiti. La mia iniziativa aveva un senso durante l’emergenza. Volevo strappare un sorriso alla comunità, far evadere il quartiere, farlo ridere per dimenticare questi giorni bui”.

Il balcone di Marco Sentinelli

A confermare le parole del coreografo anche i residenti della zona: “Mancherà a tutti, Marco ci ha fatto commuovere, ballare e sorridere – dice Anna M., residente in via Tigrè –. È riuscito a distrarci durante la pandemia e non era semplice. Ogni giorno a vederlo c’erano decine di persone”.

Ricchi e poveri, Loretta Goggi, Raffaella Carrà e tanti altri. Santinelli non ha dimenticato nessuno dei grandi cantanti del passato: “Un giorno ho cantato e danzato sulle note di Obabaluba di Daniela Goggi, qui in via Tigrè si è creata un’atmosfera pazzesca – ricorda il coreografo –. C’erano persone di tutte le età che ballavano e addirittura si commuovevano. È stato incredibile”.

Per Santinelli la musica non è solo una passione. Non è solo un escamotage per evadere dalla quotidianità. È anche tradizione. Il motivo? Il coreografo è il proprietario della scuola di danza Santinelli, scuola fondata nel 1882: “La mia famiglia è in questo campo da quattro generazioni – chiosa –. Non aver potuto insegnare ai miei alunni è stata dura, non vedo l’ora di poterli riabbracciare e tornare alla normalità”.