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Cipressi e graminacee, ecco le cause delle allergie nel quartiere
di Emiliano Magistri“Sarà la primavera”. Alzi la mano chi, almeno una volta, non si è sentito rispondere così dopo aver segnalato una qualche forma di malessere. Uno stato di sonnolenza, gli occhi un po’ arrossati, il naso che non smette di colare nonostante la temperatura all’esterno sia tutt’altro che rigida. Persino quando pensiamo di essere innamorati c’è qualcuno che dice subito: «Sarà la primavera». Ecco, la primavera, la stagione della fioritura è, purtroppo per molti, la stagione delle allergie. Rinocongiuntiviti, asma, lacrimazione, prurito a naso o orecchie, fate un po’ voi, ma la sostanza è sempre quella.
Occhio al calendario pollinico
Per almeno un paio di mesi, senza dimenticare mai di buttare un occhio al calendario pollinico per verificare quale sia la pianta da cui difendersi in quel preciso momento, armatevi di spray, fazzoletti e tanta pazienza. Marina Di Fonzo è un’allergologa e una delle socie fondatrici di Romamed, il pronto soccorso di quartiere di piazza Istria 2. Proprio lei, che ha anche un suo studio privato in zona Flaminio, ci ha aiutato a capire quali sono le forme allergiche più diffuse in questo periodo dell’anno, specialmente nel Trieste-Salario, quartiere molto verde, e cosa è opportuno fare per ridurne gli effetti.
Occhi e vie aeree i punti deboli
Rinocongiuntiviti, asma e difficoltà respiratorie diffuse, sono senza dubbio i sintomi per eccellenza provocati dalle allergie: «Si tratta di forme legate alla fioritura del cipresso – spiega la dottoressa Di Fonzo – poi sarà la volta delle graminacee e della parietaria (una pianta della famiglia delle Urticaceae e quindi parente stretta dell’ortica, ndr) che ha due picchi di fioritura: una in primavera ed estate, l’altra al passaggio tra settembre e ottobre».
I mutamenti climatici fanno la loro parte
Una condizione che, molto spesso, risente anche dei cambiamenti climatici: «Da qualche anno le situazioni cambiano, ad esempio nel 2018 abbiamo avuto una fioritura straordinaria di graminacee».
I provvedimenti da adottare
L’importante è tenere sempre sotto controllo il calendario pollinico (lo strumento online suddiviso per gruppi pollinici che indica localizzazione geografica della pianta in questione e mese dell’anno in cui avverrà la relativa fioritura, ndr)».
Per ogni forma allergica, come spiega la dottoressa, «occorre valutare l’intensità. In precedenza veniva somministrato immediatamente l’antistaminico per via orale, ma oggi è preferibile uno spray a base di cortisone. I motivi sono molteplici, ma il più importante riguarda il ridotto numero di effetti collaterali, visto che l’antistaminico, per antonomasia, genera sonnolenza, mutamenti caratteriali e controindicazioni con altri farmaci». Tuttavia, oltre che da piante e fiori, spesso occorre guardarsi anche da insetti come api, calabroni o processionarie: «È vero, anche se bisogna dire che, in particolare i primi due, sono presenti tutto l’anno. Va però sottolineato come, in questa stagione, essendo più frequente la nostra attività all’aria aperta, sia più facile venirne a contatto, ma comprese le processionarie – conclude -, parliamo solo di eventuali dermatiti da contatto facilmente trattabili con una semplice pomata».
Le piante del quartiere
Platani: gli alberi di via Nomentana riempiono l’aria di polline tra aprile e maggio. Generano allergie molto lievi, ma comunque fastidiose.
Aceri: si trovano nelle zone a ridosso di viale Somalia. Fioriscono nello stesso periodo dei platani e hanno un’allergicità mediobassa.
Pini: sono i più diffusi sia nei parchi che lungo le strade del quartiere. Generano i fastidi maggiori anche per via delle processionarie.
Graminacee: le possiamo trovare nello spartitraffico di corso Trieste e sono la causa della stragrande maggioranza delle allergie di stagione.
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